"Antenne"



"Antenne"


25 Agosto 2008
Inserito da Lorella Binaghi Spedisci E-Mail


Vietato impianto elettromagnetico dannoso alla salute
Vietato impianto elettromagnetico dannoso alla salute.


Io distribuisco relazione d'Ombretta Diaferia, portavoce di "Drizza le Antenne"
onde@ombrettadiaferia.com

E' un comitato spontaneo di cittadini impegnati a difendere la loro salute, patrimonio e territorio a Varese e nel varesino.

Vedi anche
http://blog.ombrettadiaferia.com/

Lorella


Segue pezzo d'Ombretta tratto da http://www.varesenews.com/comunita/lettere_al_direttore/articolo

Antenne, quante chiacchiere

Lunedi 25 Agosto 2008
Ombretta Diaferia, comitato cittadino "Drizza le Antenne".

Gentilissimi,
leggo in una lettera della rubrica di VareseNews la denuncia "le antenne della telefonia spuntano come funghi" da parte di un consigliere. Oltre a reputarla tardiva, mi genera una domanda spontanea: come mai solo oggi ci si muove a riguardo? Come rappresentante del comitato cittadino "Drizza le antenne" partecipo alle sedute della Consulta per l'elettrosmog del comune di Varese, organo "consultivo" per l'appunto, che può solo prendere atto delle scelte amministrative e muovere eventualmente le proprie obiezioni, senza inficiare alcun processo. Un po' un contentino per calmierare le situazioni di disagio, che però non corrisponde mai ad una corretta informazione del cittadino, o meglio, del fruitore delle future onde elettromagnetiche generate dalle antenne per la telefonia. Il comune di Varese ha adottato un regolamento, che a nulla vale quando l'impianto è costruito su area privata.

Così è per San Fermo, Via Cimabue e villa Toepliz. Ottimo risultato dopo aver adottato un regolamento che dovrebbe invitare gli operatori ad orientarsi su aree pubbliche.

Ma oltre a considerare nuovamente quale necessità ci sia nel perseguire un'impresa dannosa per l'ambiente, la salute e l'economia, mi chiedo perché il Comune continui a non comunicare ai diretti interessati il destino a cui saranno sottoposti (dalla svalutazione degli immobili alle conseguenze sanitarie ed ambientali). In data 10 giugno, infatti, la consulta si è ritrovata a chiacchierare (nessun miglior termine esprime il tono della seduta) sull'autorizzazione richiesta da Wind (la meno presente sul territorio) nella zona di San Fermo e protocollata il 3 marzo 2008 (quindi tre mesi prima di detta seduta) che ha ricevuto in data 20 marzo un parere positivo da parte dell'ARPA (il parere si esprime sulle valutazioni previsive del gestore, dal momento che l'impianto non esiste ancora).

In tale consesso Telecom e Vodafone esprimono il desiderio di coubicarsi in quel sito, dal momento che non sono aree coperte.

Ed i discorsi vertono su come camuffare l'impianto, su chi lo potrebbe fare più bello, ma principi di cautela sanitaria, necessità reali di copertura e quant'altro tuteli i cittadino non vengono affrontati, perché "il nuovo regolamento è nella fase di adozione, quindi non può essere applicabile. L’iter legislativo prevede che dopo l’adozione da parte del Consiglio Comunale il regolamento sia sottoposto alle osservazioni e quindi riconsiderato dal Consiglio per l’approvazione definitiva. In fase di adozione non sono previste l’applicazione delle norme transitorie." Vale a dire "muoviamoci prima che sia troppo tardi"!

Peraltro nel verbale di tale riunione non risultano le domande poste dalla sottoscritta all'operatore, forse per una certa confusione che la chiacchiera determinava. Chiesi, tra l'altro, al signor Rossi della Vodafone quale fossero le necessità reali della società in quell'area e mi sentii rispondere "per copertura indoor". Vale a dire che la copertura esiste, ma non raggiunge l'interno delle case. E quindi, anche allora mi sorse una domanda spontanea: ma il cellulare non dovrebbe essere uno strumento di comunicazione mobile? La risposta fu ovvia: noi siamo un'azienda che crea profitto...

Alla luce di questa chiacchiera, che non è stata messa a verbale forse per il brusio di fondo, chiedo al consigliere solerte che dopo cinque mesi solleva il problema principalmente perché il comune di Varese, ed in specifico l'Assessorato all'Ambiente, non ha inviato una lettera a tutti quei residenti che ad agosto hanno realizzato di cosa diverranno oggetto? Si trattava di rispettare un regolamento nazionale, non locale, quello dell'informazione al cittadino che non sapeva neppure di poter sottoporre osservazioni solo fino ai primi di luglio, perché il rappresentante della circoscrizione evidentemente non ha comunicato nulla ai suoi vicini. E soprattutto, perché non si affrontano i problemi prima che siano già in avanzato stato di realizzazione.

Mi è capitato di verificare quale sia la situazione in Germania, paese estremamente evoluto per l'estrema sensibilità paesistica, ambientale, sanitaria e, quindi, urbanistica. Vale a dire rispetto dell'uomo e dell'ambiente. Evidentemente i tedeschi sono molto più avanti di noi sia dal punto di vista di gestione delle amministrazioni locali, quanto di informazione al cittadino, quanto nella sensibilizzazione sul corretto utilizzo di questi mezzi di comunicazione. Ma d'altronde viviamo in una società dove se un insegnante vieta l'utilizzo del cellulare ai suoi studenti nell'istituto in cui opera, viene bellamente contestato dai genitori ansiosi che vogliono reperire il proprio figliolo anche durante l'attività formativa ed educativa.
Non è forse giunto il momento che l'amministrazione comunale di Varese assuma un ruolo fondamentale e determinante sul tema, senza che i consiglieri si scandalizzino di opere già autorizzate?

Con la stima di sempre



Ulteriori approfondimenti

http://www.conacem.it/
http://www.cieliparalleli.com/documenti002/CEM_00_mogno.html
http://www.cieliparalleli.com/documenti001/cuocere_con_telefonino.html
http://www.cieliparalleli.com/documenti001/telefonia_mobile_e_mortalita.html





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