"Fiume che vai… “Oro bianco” che trovi…". Archivio INERCO srl e cieliparalleli.com.
"Fiume che vai… “Oro bianco” che trovi…". Archivio INERCO srl e cieliparalleli.com.
Inserito da: Lorella Binaghi
12 Gennaio 2009
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----- Original Message -----
From: FONTAMARA - Nicola Bonelli
nicolabonelli@fontamara.org
To: editor
Sent: Thursday, January 08, 2009 6:08 PM
Subject: Lettera da Fontamara - 1 gennaio 2009
FONTAMARA - http://www.fontamara.org
Lettera da Fontamara, di Nicola Bonelli – 1 Gennaio 2009
Al Dr. Vito De Filippo, Governatore della Basilicata.
Memoria - Pro Veritate - sulla chiusura dell’azienda INERCO srl di
Tricarico (Mt).
Egregio Presidente De Filippo,
certo, nel momento attuale di crisi generale, la chiusura di questa mia
piccola azienda potrebbe passare inosservata: chiudono in tanti, chiude
anche l’INERCO. Tu però sai che questa chiusura non deriva
dalla crisi generale. Ed è opportuno che lo sappiano anche gli
altri. Perciò ho deciso di spiegarlo in questa lettera aperta cui
darò la massima diffusione. La chiusura di un’azienda è
come la morte di una persona: manifesti e necrologi sono
d’obbligo.
La vera causa che ci fa chiudere non è la mancanza di commesse ma la
mancanza di materia prima. Non disponiamo più del materiale inerte
di provenienza dal Basento. Pur essendo presente in alveo in enorme
quantità, gli uffici addetti della Regione Basilicata, non ci
autorizzano a prelevarlo, perché non aderiamo al sistema criminoso
da loro imposto.
http://www.primocircolopotenza.it/acqua/geografia/fiumi_lucani.htm
Fiume Basento, Basilicata.
Questa azienda è nata nel 1965 per produrre inerti. E’
cresciuta negli anni, utilizzando il materiale del Basento. Ha investito
miliardi di lire in macchinari e impianti, per meglio assolvere a tale
scopo. A partire dal 1980 si è dotata di impianto ed automezzi per
pro-durre e fornire calcestruzzi, raggiungendo un fatturato annuale di 2
miliardi di lire e 14 posti di lavoro.
Negli anni, non solo è cresciuta la sua capacità produttiva
ma anche la qualità e sicurezza sul lavoro. In 43 anni
d’attività non ha avuto un solo infortunio. Sotto
l’aspetto qualità, del prodotto e dell’ambiente di
lavoro, si trova tra i primi posti in Basilicata.
Ovviamente, gli investimenti che ci hanno portato all’attuale
livello, li abbiamo decisi a seguito della crescente richiesta. Ma tali
decisioni, che a volte comportavano forte indebitamento, erano supportate
dalla certezza della materia prima disponibile. Erano cioè fondate
sulla esistenza di quantitativi notevoli di materiale nel Basento: fiume
peraltro caratterizzato da ricorrenti piene con considerevole apporto
solido: tale da poter soddisfare, per decenni, il nostro fabbisogno.
Negli anni settanta sono stati prelevati, dal medio Basento, circa tre
milioni di metri cubi di materiale nell’ambito dei lavori di
costruzione della superstrada Basentana.
Operando in questa ottica, abbiamo chiesto e ottenuto autorizzazioni al
prelievo dei quantitativi necessari al nostro fabbisogno, che nel periodo
1980-95 è stato di 400 mila metri cubi, versando la somma
complessiva di 400 milioni di lire, con una media annuale di 26 milioni di
lire, a fronte di 26.000 mc.
L’estrazione fluviale da noi praticata era considerata intervento di
pubblica utilità. Le concessioni erano avallate da pareri ufficiali
che riconoscevano “la compatibilità con il buon governo
idraulico del corso d’acqua” ed evidenziavano “la
necessità inderogabile di provvedere all’asportazione del
materiale in eccesso, che allo stato attuale non consente un regolare
deflusso delle acque”. Così recitavano i pareri
dell’Ufficio Territorio. Questo, fino al 1995.
Ma a partire dal ‘95 le cose cambiano. Cambia radicalmente
l’approccio degli uffici verso l’estrazione. Viene meno il buon
senso. Subentra la follia. Con Studi fasulli e Piani scellerati e
fuorilegge – fondati su mistificazioni e madornali falsità,
come la grande balla della “erosione della costa ionica”
– si mira ad occultare i quantitativi di materiale realmente
esistente nei fiumi.
In totale spregio della legge regionale 12/79, non si rilasciano
concessioni pluriennali, previste per impianti industriali come il nostro.
Non si autorizzano quantitativi corrispondenti ai fabbisogni ma si
costringono le aziende (oltre trenta) ad “arrangiarsi” con
autorizzazioni minime ma “elastiche”, cioè col sistema
delle “concessioni virtuali”: ti autorizzo un metro cubo, ma ne
puoi prelevare 10-100-1000.
Concessioni ridicole, con quantitativi irrisori. Autorizzazioni temporanee
di pochi mesi per 5.000 mc, che vengono prorogate per anni, e che quindi
permettono di prelevare gratuitamente centinaia di migliaia di metri cubi.
In questo modo, una risorsa minerale – gli inerti fluviali appunto
– che potrebbe produrre grandi entrate, finisce nel nulla. Sommando
infatti le 150 concessioni (e proroghe) di questi 10 anni, si ha una media
annuale non superiore ai 3.000 mc. per azienda. La somma versata
dall’intero comparto è inferiore a quella versata dalla sola
INERCO nei 10 anni precedenti. Facendo un po’ di conti, sono stati
trafugati 10 milioni di metri cubi: di “oro bianco”, per un
valore di 15 milioni di euro. (1)
Il sistema è corrotto e sbrigativo: basta una tangente da mille
euro, versata promanibus al funzionario di turno, e si possono ottenere
proroghe su proroghe all’infinito. Questo è quanto si legge
nel capitolo 7.1.: “La Corruzione del funzionario della Regione
Basilicata”, a pag. 371 del Decreto n. 43/08 Rmc del Tribunale di
Potenza.
E’ un ignobile Sistema orchestrato da una banda di Balordi &
Criminali, annidati nei Dipartimenti Ambiente e Infrastrutture. Da dove,
con il gioco delle Tre Carte, occultano il materiale, riducendo i
quantitativi nell’attività estrattiva, ma poi lo fanno
riapparire – moltiplicato per 10 – nella contabilità
delle sistemazioni fluviali FANTASMA: 400 miliardi di lire negli anni
80-90. Fondi FIO, finanziati dal CIPE e gestiti dalla P2. Lavori banali,
consistenti per lo più in “movimento terra”; affidati
però col metodo dell’appalto concorso: per poter pilotare in
modo ferreo le gare d’appalto, e restringere il numero delle imprese
partecipanti. Lavori in cui prevale, come importo, l’asportazione del
materiale inerte, “trasportato a rifiuto”: in realtà
sato come oggetto di scambio occulto per foraggiare tangenti e costituire
fondi neri.
400 miliardi di lire nell’88-90: Risorse più che sufficienti
per mettere sin d’allora in sicurezza tutte le scuole, che invece
vennero dilapidate e spartite lungo i fiumi lucani.
A proposito di opere Fantasma, Ti ricordi che nel maggio 2000 mi querelasti
per diffamazione, per tutelare l’interesse dell’Ente Regione,
perché avevo denunciato una truffa da 7 miliardi di lire consumata
nel Basento?. Ebbene, come Tu stesso hai poi dichiarato nella udienza del
29.10.2008 (in Tribunale a Matera), su quella truffa non facesti alcuna
indagine, ma raccogliesti soltanto il parere degli uffici addetti.(?) Forse
non volendo, tutelavi un interesse, che non è proprio quello della
Comunità.
Fai comunque in tempo a ravvederti. Vieni a trovarmi: Ti conduco io lungo
il Basento, e ti mostro i contorni di quella truffa e del Fantasma che
ancora lì vaga.
Anzi, potrei mostrarti anche il Fantasma che Tu stesso hai prodotto, forse
non volendo, con la DGR n. 1547/2005, su proposta dell’Assessore
Francesco MOLLICA, nel torrente S. Nicola di Nova Siri. Più che di
truffa, qui si trattò di una “rapina in banca”, da 330
mila euro: senza scasso, ma usando la chiave-raggiro della Conferenza di
servizio.
Tornando a noi, la INERCO non ha mai ceduto al “Sistema”.
Nell’agosto 1998 abbiamo inoltrato una richiesta per 170.000 mc. di
materiale: una proposta di manutenzione idraulica di un tratto di Basento,
al fine di salvaguardare la stabilità di una gabbionata: realizzata
da poco e costata 15 miliardi di lire. Ma l’Ufficio Territorio di
Matera, senza effettuare alcun sopralluogo, rispose con un diniego:
motivato da manipolazione e falsa citazione della legge 37/94
Fu una vera mascalzonata a firma dell’ing. Francesco Saverio ACITO,
allora Capo dell’Ufficio Territorio, ed ex collaudatore (insieme ad
altri 40 funzionari regionali) delle citate opere semi-fantasma.
Incredibile ma vero: vedere nota n. 6079 del 12.01.1999 e DPGR n.
158/1995.
Contro questo diniego fuorilegge, siamo ricorsi al Tribunale Superiore
delle Acque Pubbliche di Roma. Il quale, con sentenza n. 8/2005, annulla il
diniego e condanna la Regione, ordinando il prosieguo
dell’istruttoria. Ma non accade niente: le sentenze di un Tribunale
sono trattate come carta da cesso dagli inquilini del “Tuo”
Palazzo.
Sono 12 anni che non preleviamo dal Basento. Nei primi 6 anni ci siamo
procurati la materia prima scavando il piazzale dell’azienda: creando
una buca di 12.000 mq per 10 metri di profondità. Subendo per questo
anche verbali della forestale e processi giudiziari, “per apertura di
cava abusiva”. Sempre in attesa e nella speranza della concessione
estrattiva.
Negli ultimi 6 anni abbiamo prodotto solo calcestruzzo, comprando gli
inerti da altri; perdendo clientela e volume d’affari a causa dei
prezzi non più competitivi. Il fatturato si è ridotto ad un
quarto, con drastica riduzione dei posti di lavoro. Abbiamo accumulato
perdite e debiti. Siamo ora costretti a chiudere, pena il rischio di
fallimento.
Intanto, nel Basento, la gabbionata da 15 miliardi di lire – che
volevamo salvare a costo zero, anzi pagando il materiale da asportare
– è in parte crollata. Ma è già stata
ricostruita (nel 2005), con la spesa di 250.000 euro. Quanto al materiale
in alveo, si sono aggiunti altri 50.000 mc ai 170.000 preesistenti, e nel
tratto di tre chilometri più a valle vi sono giacenti altri 250.000
mc. In totale sono ora disponibili 480.000 mc. Tanto da poter soddisfare il
nostro fabbisogno ventennale: se venisse asportato. Rimanendo invece in
alveo, potrà provocare altri crolli, ricostruzioni… e tanti
appalti milionari e truffaldini. ALLEGRIAAA!!!
Il sistema si va consolidando, grazie anche alla indifferenza e latitanza
delle Procure della Repubblica e della Corte dei Conti. Tutte da me
informate sin dal febbraio 1995. Ma inutilmente. Di palazzo… in
palazzo, la Follia si propaga anche nei Palazzi di Giustizia, dove
già da molto tempo allignano: Ignoranza, Pigrizia, Pregiudizio,
Superficialità… ed a volte Corruzione.
Sistema imposto con arroganza e intimidazioni di stampo mafioso. Durante
l’incontro del 9.1.2007, presso il Dipartimento Ambiente – di
fronte al tentativo di protesta degli estrattori – uno dei
funzionari, il geom. Antonio NELLA, disse loro chiaro e forte: Voialtri
dovete decidere una volta per tutte: state con noi o con Bonelli? Baciamo
le mani!!!
Ripeto: di materiale nei fiumi lucani (e italiani) ce n’è in
abbondanza. Ma vi può operare solo chi è disposto a
delinquere. Difatti si estrae eccome: trafugando milioni di metri cubi:
utilizzando “concessioni virtuali” e con il tacito – ed a
volte prezzolato – consenso dell’intera filiera di Governo,
Controllo e Vigilanza. Chi si ostina invece a perseguire la legalità
è costretto a chiudere.
Ti ho più volte informato, del Sistema di Illegalità imposto
dai Tuoi giannizzeri, e dello Spreco che ne deriva a danno della
Comunità. Ma non hai mosso un dito per contrastarlo. Ed allora mi
chiedo e ti chiedo: ma sei veramente Tu che comandi in codesto Palazzo, o
sei solo un Fantoccio al servizio di un Ordine supremo ed occulto?
Ho tentato inoltre di richiamare l’attenzione degli Assessori
Vincenzo SANTOCHIRICO e Innocenzo LOGUERCIO. Sono persone stimatissime: il
primo è un valente avvocato che spesso mi ha anche assistito. Il
secondo è stato sindaco nel Comune dove opera la INERCO: conosce la
nostra storia e spesso, nel passato, ne ha perorato la causa verso la
Regione.
Ho chiesto formalmente un loro intervento – peraltro dovuto in quanto
responsabili dei Diparti-menti Ambiente e Infrastrutture – per
mettere fine a questa sciagurata e miserevole vicenda.
Li ho incontrati nel giugno 2007, all’inizio del mandato. Ho esposto
la questione, fornendo atti e documenti illustrativi. Mi promisero che mi
avrebbero risposto, dopo aver sentito gli Uffici. Ma da allora, sulla
questione INERCO, sono diventati sordi, muti ed inavvicinabili. Forse,
poverini, hanno subito anche loro, dagli Uffici, lo stesso richiamo
perentorio: “State con noi o con Bonelli?” Baciamo le mani!
Il nostro intento era quello di proseguire l’attività,
perseguendo, certo, il legittimo interesse dell’azienda: ma avendo
comunque riguardo e rispetto della Cosa Pubblica. Ma questo concetto non
è condiviso dal Palazzo. Non è luogo adatto per tutelare
valori come: Interesse Generale, Bene Comune, o cose del genere. Vi
è piuttosto la tendenza ad orchestrare tornaconti personali; ad
organizzare affari privati, a volte anche loschi, con espedienti di ogni
genere: dal demenziale al delinquenziale; come la Conferenza di servizio,
per il torrente S.Nicola di Nova Siri.
Insomma, egregio De Filippo, codesta Tua Regione è semplicemente uno
Schifo, e Tu ne sei il degno rappresentante. Altro che
“Amministrazione d’eccellenza”, di cui ti vai
vantando.
Adesso comunque è tempo di auguri e di regali. Meriteresti molto di
più (*). Ma poi si vedrà. Per ora posso inviarti, in nome e
per conto della INERCO, solo un paio di scarpe modello “G W
Bush”. Spero di centrare… il tuo gradimento.
Ti saluto ed auguro Buon 2009.
Auguri e doni – sentiti ed estensibili – anche a Loguercio e
Santochirico: perfetti Giullari di cotanto Governatore… o di
chissà CHI.
Buon 2009 ai condomini del Palazzo e dintorni, anche da parte del Personale
INERCO, che Vi ringrazia per il posto di lavoro andato in fumo.
Povera Basilicata: in quali mani sei finita!
Nicola Bonelli
nicolabonelli@fontamara.org
http://www.fontamara.org
Telefono n. 348.2601976
(*) Ti arriverà un bel Calcio in c… Che riceverai
direttamente…
dal Popolo lucano… Nel giorno del suo risveglio.
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(1) - Nota bene: Fiume che vai… “Oro bianco” che
trovi…
A proposito di concessioni estrattive “elastiche” e
“virtuali”, guardate come le stesse vengono utilizzate lungo il
Po; e quanti milioni di metri cubi di materiale inerte si riesce a
trafugare.
La seguente notizia è comparsa sul quotidiano “il
Cittadino” del Lodigiano: a pag. 37 del 29.11.2008: “Dirigente
Aipo avrebbe rivelato le indagini in corso…”
“E’indagato per l’ipotesi di reato di
favoreggiamento… il dirigente dell’area idrografica Po
Lombardo dell’Agenzia Interregionale per il Po (Aipo).
L’inchiesta è quella relativa alla “operazione
Gerione”…
“Il nome dell’alto funzionario, come indagato a piede libero,
era già stato reso noto un anno fa quando undici persone finirono
agli arresti per ipotesi di reato dal traffico di rifiuti, alla corruzione
al furto aggravato di sabbia e ghiaia dal Po e dal Lambro…
“…Secondo la procura… alcune ditte avrebbero ampiamente
abusato dei permessi – che autorizzavano le chiatte con le benne
escavatrici a navigare tra il Po e la foce del Lambro – per scavare
molto più di quanto motivatamente consentito
dall’Aipo…
“…Il favoreggiamento sarebbe stato finalizzato a permettere a
otto persone (tra imprenditori e loro dipendenti) di impossessarsi
indebitamente di 700 mila metri cubi all’anno di sabbia e ghiaia tra
Po e foce del Lambro dal 2003 all’ottobre 2007…, usando le
imbarcazioni Pinta, Adda e Benvenuta.”
Praticamente, quasi come faceva Colombo con la Nina, la Pinta e la Santa
Maria: navigando… navigando… navigando… i nostri
“scoprivano” il fondo del Po e… portavano a casa il
“tesoro conquistato”: l’oro bianco, appunto.
Questa è l’Italia che ci ha consegnato il 2008.
P. S. – Con queste premesse e per quanto si apprende in giro,
augurare un buon 2009 agli Italiani sarebbe una presa in giro. Tutti
sappiamo che sarà un anno nero. Potrebbe però essere
l’anno di svolta: per un futuro migliore, se TUTTI NOI trovassimo la
forza ed il coraggio di reagire a questo sistema: con intelligenza,
partecipazione, consapevolezza. Possiamo ancora farlo in termini civili.
Finché siamo in tempo…
Nicola Bonelli
nicolabonelli@fontamara.org
http://www.fontamara.org
Telefono n. 348.2601976
Ciò che è dannoso nel mondo non sono gli uomini
cattivi, ma il silenzio di quelli buoni . Martin Luter King.
***** * *****
VARESE - La "rinaturazione" forzata, avviata ufficialmente dal
1999 è l'Agenda 21. (...).
Segue come suo risultato, l'esemplare rinaturazione dei fiumi condotta con
disinvoltura d'alti impiegati pubblici regionali e provinciali per
deliberazioni governative locali (Agenda 21 Local).
Gino
Di Meglio: "Agenda 21, sviluppo sostenibile o sostegno per lo sviluppo
personale?
Quelle politiche di stampo diocesale (Agenda 21) rese esecutive, hanno
recato mutazioni forzate territoriali, comportamentali, sociali e
compromesso salute ai cittadini, le rive di fiumi, laghi, boschi, parchi e
alberi monumentali, patrimonio storico paesaggi turismo ed aspettative.
http://www.skyscrapercity.com/
Diga in costruzione a Valle Olona, nel comune di Malnate, 21046 (VA).
Mentre il mostro Agenda 21 iniziava a divorare tutto intorno a me come un
dinosauro mastodontico impazzito, mi sono allora, interessata di leggi su
risorse e territorio nazionali cercando di fare qualcosa per impedire
successivi scempi, scoprendo che l'Italia come stato nazionale non esiste
più dal 1999, sostituita da tanti più piccoli stati regionali
che promanano leggi subito dopo annullate da "varianti ai piani"
provinciali! Nell'anno 2006, si sono notati nel distretto di Varese,
moltissimi camion caricati a materiali inerti, legname e tronchi che
transitavano ovunque su strade provinciali dove ogni grand’essenza
che era presente in vie comunali, distrettuali e regionali era già
stata tagliata a metà o abolita, in sostituzione d'alberi
artificiali, apparecchiature con strumentazione elettromagnetica
direzionale ed elettrodotti monumentali.
Il legname sottratto, costatato finito in compresse di "stufe a pillole"
per surriscaldamento di camini e canne fumarie come accertato un
pericolo attestato dai molti roghi avvenuti in questi mesi, sui tetti dei
palazzi varesini. Un business prima realizzato ad esempio, grazie alla
propaganda effettuata da un parlamentare italiano a Bruxelles di
Rifondazione Comunista operante in Lombardia, Mario Agostinelli, attraverso
le sue diffuse testate elettroniche per comunicazione,
http://www.marioagostinelli.it/
pagine assai influenti su molti lettori, quasi tutti degli impiegati dotati
di mezzi informatici d'ufficio, unici ad accedere a informazione allargata.
Gli stessi che comprarono stufe a pillole e pannelli solari per realizzare
"risparmi energetici". La vendita di stufe a pillole, motoseghe, trattori,
giganteschi pennoni per mulini a vento e strumentazioni HAARP realizzata da
Agostinelli in Lombardia, fu promossa dai verdi e radicali in ogni luogo in
Italia con silenzioso assenso delle progressiste opposizioni a giunte
politiche nazionali regionali provinciali e locali e soprattutto attraverso
la protezione mafiosa di Legambiente, organo affaristico delle diocesi
italiane.
Perchè sventola illegittimamente la bandiera di "Legambiente" in
località Mulini 21046 (VA)?
Per quanto riguarda la Lombardia ed in particolare il distretto di Varese,
rive dei boschi laterali a fiumi affluenti del Po, abbattute a grandi lotti
da tronchi e private di ricoveri d'animali per mano di cittadini ignoti che
motosegavano ovunque a 360° insieme a cittadini pensionati italiani e
vigili municipali che gli facevano da palo o peggio ancora inesistenti.
Altro
che "Ceratocystis fimbriata del Platano a Luino"
Uffici della forestale ed operatori affermano "la legge adesso lo permette"
(Agenda 21 e variazioni estemporanee alla stessa), vale a dire il furto di
patrimonio naturale e volume verde". Nei pressi di chiese, oratori, scuole,
parchi e luoghi di ricreazioni pubblici, lo stesso in vaste
proprietà private ecclesiali, personale ignoto e zelante al servizio
dal caporalato locale consegnavano stimabile merce pubblica "alla
provincia". Danni incalcolabili a fragili equilibri idrogeologici si
sommano a scellerate cementificazioni di bordi fluviali e, alla costruzione
di dighe usate per seppellire reflui biologici ed industriali scaricati in
fiumi nazionali. Furono tutte esecuzioni deliberate all'insaputa dei
cittadini in uffici provinciali e locali per "ordine della regione".
L'Oro naturale che ci apparteneva, soffiato e scempiato sotto i nostri
occhi a suon di "varianti" a piani regionali. Un furto storico, un danno
immane come la taciuta protesta della società civile condotta da
solerti media regionali, provinciali e locali oltre che presunti nazionali.
Un baronato giornalistico editoriale, nasconde denunce e lettere reali di
cittadini in cambio di comunicati provenienti dalle diocesi, trasmessi
clonati da ogni azienda della comunicazione. Un favore alla fraudolenta
strategia Agenda 21 in vigore per tutto il XXI° secolo, basata
sull'altrettanto falso surriscaldamento totale d'Al Gore, è
l'articolo 21 della Carta d'Aalborg.
http://www.cieliparalleli.com/documenti004/fraudolenta_agenda_21.html
In sintesi per tagliare corto, il governo vaticano ospitato fra
giurisdizioni italiane, fabbricò intorno al 1991, concordati e
decreti inerenti a presunta tutela del patrimonio, risorse e territorio a
livello nazionale ed internazionale con 80 rappresentanti europei ignoti.
Il governo vaticano fu in grado di far eseguire in campo internazionale
ambigui ed opinabili programmi esche, come il "Protocollo di Kyoto",
divenuto famoso come "Agenda 21" e "Agenda 21 Local" nel mondo. Una vera e
propria illecita "RINATURAZIONE GLOBALE" approvata e ratificata a
Kyoto.
http://www.ambientediritto.it/Convenzioni/convenzioni/carta_di_aalborg.htm
Quegli ottanta misteriosi rappresentanti europei che hanno intessuto
relazioni presso le diocesi europee, si sospetta, siano tutti italiani e
belgi "Socialisti Arcobaleno", la ricerca è ancora in corso. In
seguito, all'intervento degli ottanta misteriosi rappresentanti europei, fu
resa esecutiva l'Agenda 21 a livello governativo locale e a favore di reale
invasione sovragovernativa territoriale.
Emma Bonino ha taciuto su confini
nazionali non più esistenti in seguito al gran tradimento ratificato
da Massimo d'Alema nel 1999: "Cieli, terra, acqua, sottosuolo consegnati
alla NATO". Il patrimonio pubblico espropriato. I nostri diritti cancellati
ed il futuro probabilmente del tutto aboliti. (...).
http://www.cieliparalleli.com/documenti000/dalemaprocessatoperlaguerrainKosovo.html
http://www.cieliparalleli.com/documenti004/lavoro_sporco_di_mario_agostinelli.html
http://www.cieliparalleli.com/documenti004/dittatori_contemporanei01.html
NATO, ONU, Servizi Segreti, Agenda 21 = Mafia vaticana
Un'incarcerazione di massa a cielo aperto transcontinentale, furono
coadiuvati in Italia addirittura, con forze di reazione rapida composte di
militari stranieri ignorati dagli apparati di sicurezza nazionali, una vera
e propria invasione armata concessa sul suolo italiano a favore di presunte
sovranità nazionali d'oltre Manica e atlantiche condotte a favore
del Vaticano e tramite assistenza del SIV Servizio Investigativo
vaticano!
http://www.cieliparalleli.com/documenti001/Karadzic_e_DAlema.html
Agenda 21, è la strategia dell'unico imperante papato sul suolo
dell'Italia, Europa, Medio Oriente, Africa, America, Estremo Oriente,
Australia e soprattutto in regioni polari, in macro e micronazioni.
(...).
Per imposte cessioni di risorse e potere a bande parrocchiali locali,
depauperazioni ambientali, perdita d'essenze e diritti, sono rilevabili
ovunque. (...) Chi vuole "rinaturizzare" è il vaticano, l'unico
nemico popolare, distruttore sociale, dell'ambiente e del patrimonio, un
gran raschiatore d'essenze e ladro di risorse.
http://www3.varesenews.it/varese/articolo.php?id=23865
"Rilievi di natura tecnica", nella foto alcuni eseguiti per la realizzazione della diga
a Valle Olona" (Rinaturazione del Fiume Olona e del paesaggio).
Nonostante l'orrore, io sono del parere di Nicola Bonelli anche quando
scrive:
"Potrebbe però essere l’anno (2009) di svolta: per un
futuro migliore, se TUTTI NOI trovassimo la forza ed il coraggio di reagire
a questo sistema: con intelligenza, partecipazione, consapevolezza.
Possiamo ancora farlo in termini civili. Finché siamo in
tempo…".
Infatti, chi è in grado di visualizzare il proprio presente e futuro
è più potente del regime mafioso vaticano! L'energia segue
sempre il pensiero. In ogni caso, col controllo del governo locale si
controlla il governo sopranazionale vaticano giacché, gli
statuti governativi locali parlano chiaro, sono i cittadini che decidono i
piani entro loro giurisdizioni e attraverso gli organi governativi a
disposizione remunerati pubblicamente e non l'opposto. (...). Da questo
punto i senzienti partiranno e proseguiranno.
Il fiume d'oro bianco i cittadini!
Lorella Binaghi, una portavoce dei
varcomitaspontanei@yahoo.it a
Varese
Telefono e fax n° 0332 870008
Approfondimenti
Sito web di Nicola Bonelli
http://www.fontamara.org
Interessanti pagine web di cronaca varesina
http://www.skyscrapercity.com/showthread.php?p=30242196
Seguono altri articoli prodotti e pubblicati da cittadini del distretto di
Varese riuniti in comitati estemporanei non lottizzati.
varcomitaspontanei@yahoo.it
A difesa di salute, patrimonio e territorio (benessere e ricchezza
generalizzati che significa: eternità di ricerca, di raggiungimento
e di conseguente piacere), cittadini di "varcomitatispontanei", hanno archiviato materiale e
pubblicato il sito web
http://www.cieliparalleli.com/
Alcuni articoli scelti fra le pagine
Gino
Di Meglio: "Agenda 21, sviluppo sostenibile o sostegno per lo sviluppo
personale?
"Sviluppo insostenibile" in distretti Lombardi. A cura dei cittadini di
varcomitatispontanei@yahoo.it, 21100.
"Coltivazioni
di boschi" e "parchi agricoli" in distretti lombardi (??)
Tesseramento
dell’acqua come nel 1944 per il pane?
Ecco chi
pagherà Redditi di Cittadinanza in Euro a Lepontini: compagnie aeree
e chi si fanno propaganda!
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