CHIEDEVANO IL PIZZO PER L'EROGAZIONE DELL'ACQUA: IN MANETTE DUE FUNZIONARI DELLA REGIONE PUGLIA



CHIEDEVANO IL PIZZO PER L'EROGAZIONE DELL'ACQUA: IN MANETTE DUE FUNZIONARI DELLA REGIONE PUGLIA




25 agosto 2009
Inserito da Lorella Binaghi
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Cielo stellato.
http://www.lucaturi.it/2009/08/post_1919.shtml


CHIEDEVANO IL PIZZO PER L'EROGAZIONE DELL'ACQUA: IN MANETTE DUE FUNZIONARI DELLA REGIONE PUGLIA
Fonte: http://www.lucaturi.it/2009/08/post_1919.shtml

Pubblicato Martedì, 18 Agosto 2009 - Una complessa macchina estorsiva ha permesso per anni a due funzionari della Regione Puglia di farsi pagare per l’erogazione dell’acqua dagli agricoltori del nord barese. I due imponevano una sorta di tangente per l’erogazione del servizio che veniva “offerto” prevalentemente durante i mesi di maggiore siccità. Gli agricoltori, prevedendo di rimanere a corto di acqua, inoltravano formale richiesta alla Regione Puglia ma non ricevendo risposte soddisfacenti in molti casi cedevano ai ricatti dei due funzionari e pagavano per l’erogazione dell’acqua. La Polizia del Commissariato di Barletta ha arrestato con l’accusa di concussione e peculato il 49enne Sebastiano Zinfollino ed il 55enne Giuseppe Sgaramella, entrambi di Andria. I due ricattavano gli agricoltori paventando loro il rischio di un blocco dell’attività dei pozzi se non avessero pagato. Le indagini sono partite proprio dalle segnalazioni di alcuni agricoltori proprietari di terreni nel nord barese. Il Pubblico Ministero presso il Tribunale di Trani Dottor Antonio Savasta, a capo dell’inchiesta, sta indagando su altre otto persone tra le quali un altro dipendente della Regione Puglia, Paolo Tursilli, interdetto dal pubblico servizio. Le indagini, durate circa un anno, si sono incentrate sull’evidente differenza tra la quantità di acqua erogata e gli effettivi introiti della Regione Puglia. Le bollette sono risultate inferiori di un terzo rispetto al dovuto. Tutto quello che non compariva in bolletta era percepito a nero dai due funzionari che avrebbero intascato circa 200mila euro in tre anni. Zinfollino è già stato coinvolto in passato in un caso di truffa comunitaria per la quale è stato rinviato a giudizio. Sgaramella si è invece assentato dal lavoro per un lungo periodo dichiarando di essere ammalato, senza documentarlo con certificati medici, anche se poi firmava regolarmente i fogli di presenza.


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