Moby Prince, proposta di interrogazione parlamentare... Di Fabio Piselli
Moby Prince, proposta di interrogazione parlamentare... Di Fabio Piselli
15 dicembre 2009
Inserito da Lorella Binaghi
Spedisci E-Mail

http://www.webalice.it/marisa.pareto/mobyprince.htm
Moby Prince. "Livorno 10 aprile 1991. E' la notte della strage dei 140. I passeggeri e l'equipaggio del traghetto Navarma Moby Prince avvolto dalle fiamme dopo una tuttora inspiegabile collisione con una petroliera della Snam, l'Agip Abruzzo. Tutto si compie nelle prime ore della sera. 18 anni di silenzi e di menzogne in cui è affogata ogni possibile verità sul più grave disastro della marina mercantile italiana del dopoguerra".
----- Original Message -----
From: Fabio Piselli
To: Undisclosed Recipient
Sent: Tuesday, December 15, 2009 1:43 AM
Subject: Moby Prince, proposta di interrogazione
parlamentare....
--------------------------------------------------------------------------------
From: fabio@fabiopiselli.com
To: fabiopiselli@live.it
Subject: f
Date: Tue, 15 Dec 2009 01:21:49 +0100
in uno degli ultimi incontri con alcuni magistrati di spessore, diversi da
quelli che formano il pool che indaga sulla tragedia del Moby Prince, sono
stati riconosciuti i motivi della mia "sovraesposizione" nel corso degli
anni rispetto ad un più consigliabile "profilo basso", anche in
forza del lavoro che ho svolto e del mio percorso post carriera militare,
motivi sui quali tornerò a parlare appena e se sarà tolto il
segreto
"sovraesposizione" che paradossalmente mi ha consentito in questi ultimi
due anni di operare con un basso profilo negli Stati Uniti, ad Arlington,
ove con molta fatica sono riuscito ad ipotizzare la ricostruzione del
presunto organico dei soldati americani in servizio prima, durante e dopo
la tragedia del Moby Prince, non solo alla base di Camp Darby e non solo al
centro "signal" di Coltano questo grazie a quella sorta di "onore" che vige
all'interno di certi ambienti militari, diversi da quelli delle medaglie e
della retorica, ma formati da persone che soffrono di fronte alla morte di
molti innocenti, cercando di capire le cause senza pregiudizi o difese del
proprio ufficio anche laddove il proprio ufficio si difende con l'obbligo
di farlo contro ogni eventuale coinvolgimento, sia per ragioni politiche
che di segreti da tutelare; naturalmente grazie a quei buoni uffici che,
mio zio Mimmo prima e mio cugino Massimo dopo, hanno saputo coltivare e
meritare nel corso del loro lavoro come impiegati (autisti) presso il
controspionaggio militare americano all'ambasciata USA di Roma appare
così ai miei occhi ancora più concreto il fatto che gli
americani hanno avuto modo e maniera di acquisire delle notizie
relativamente a quanto stava avvenendo nella rada di Livorno prima, durante
e dopo la tragedia del Moby Prince, le cui analisi hanno prodotto un
risultato non dissimile da quello che in molti, me compreso, hanno
sviluppato partendo dal buon senso e da alcuni dati di fatto, oltre alla
partecipazione diretta da parte mia all'evento del Moby Prince
parlo di un ampio traffico di armi, presumibilmente conosciuto anche alle
autorità italiane che, differentemente dall'intelligence americana,
aveva l'obbligo di offrirvi una maggiore attenzione e forse l'ha fatto, per
cui potrebbero emergere altre carte provenienti questa volta non dagli USA
bensì da Roma, ove sono state forse dimenticate, forse mai
analizzate, forse mai trasmesse agli organi inquirenti premetto che non ho
alcun desiderio di fare l'investigatore del mistero, al contrario sono
molto stanco di segreti e di misteri, i quali lasciano spazio solo alle
accuse più strampalate, al pregiudizio ed alla condanna sociale che
tuttoggi subisco, oltre che a quelle reazioni che ho patito nel novembre di
due anni fa, le quali non sono conseguenti alla tutela di segreti militari
di sorta, ma ad una chirurgica fuoriuscita di notizie di stampa relative
l'interrogatorio del senatore Andreotti da parte della procura di
Livorno
fatto che ha evidentemente messo in allarme coloro i quali stavano
contestualmente decidendo di offrire la propria collaborazione, questo
sì grazie anche alla mia "consulenza", nata dopo che la procura
procedente mi aveva sentito qualche settimana prima rispetto al
monitoraggio elettronico della rada e dei fondali del porto di Livorno
da Arlington emerge chiaramente che le autorità italiane erano al
corrente dei movimenti di armi, di consiglieri e di tecnologie contraerei
difensive ed offensive in favore del governo Somalo prima della caduta del
regime di Siad Barre avvenuta nel '91, almeno sin dal 1987; non sono in
grado di ipotizzare se questi scambi rientrassero in un seppur segreto
accordo fra Craxi e Siad Barre oppure fossero del tutto ignoti anche al
nostro governo, ma tendo ed escludere questa ultima ipotesi
perciò, (mi prenderò del depistatore per questo ancora una
volta) gli americani ci hanno detto chiaro e tondo sin dall'inizio che
dobbiamo guardare a casa nostra e dobbiamo farlo comunque, anche se loro
sono concorrenti ai motivi della tragedia, perchè questa è
avvenuta in Italia e sotto la piena giurisdizione italiana
non potevamo salire a bordo o ispezionare le navi militarizzate dalla
Difesa americana, ovvero interrogare nessuno dei componenti l'equipaggio o
i reparti, ma potevamo invece rintracciare e sentire tutti i cittadini
italiani presenti in porto, i componenti delle FF.AA. italiane e dei nostri
servizi coinvolti con le attività in rada e soprattutto i dipendenti
italiani della Difesa americana in servizio sia a Coltano sia a Camp Darby,
e non solo; i quali al massimo avrebbero semplicemente opposto il segreto
che li obbliga a non riferire nulla ad alcuna autorità giudiziaria
come da accordi segreti fra gli USA e l'Italia pare che gli americani lo
abbiano fatto, pare che abbiano subito identificato e sentito colui il
quale avrebbe telefonato alla trasmissione in onda su Telegranducato
asserendo di essere un dipendente italiano della Difesa americana e di aver
avuto modo di vedere tutto quanto era avvenuto la sera della tragedia del
Moby Prince, con strumenti tipici dello spionaggio elettronico, presenti
sia a Coltano, sia a Camp Darby sia tramite il Mobile Satellite Terminal,
ma anche in altre parti del Tirreno; lo hanno identificato per le giuste
ragioni di sicurezza rispetto alle loro esigenze di segretezza,
naturalmente opinabili se viste da un altro punto di valutazione, quello
delle vittime e di chi cerca ancora la verità sulle cause del
disastro
mio cugino Massimo, in ragione del suo lavoro andava molto spesso a Forte
Braschi, al Sismi; significa che il canale con il controspionaggio militare
americano era ed è un canale di collaborazione aperta e leale, che
in anni oscuri era di sudditanza e progressivamente è diventato
più autonomo ma sempre comunque storico, forse vincolato ad una
ragion di Stato di più ampio respiro riferibile ai noti accordi
segreti fra l'Italia e gli USA relativamente alla base di Camp Darby
quanto sopra per dire chiaramente, assumendone tutte le
responsabilità ad ogni effetto di legge, che molto probabilmente i
nostri servizi segreti militari sono ancora oggi in grado di fornire una
serie di notizie idonee per comprendere cosa stava avvendendo intorno,
sopra e sotto il Moby Prince (anche di diretta competenza italiana) prima,
durante e dopo la collisione con la petroliera Agip Abruzzo è emerso
dalla stampa che dopo i miei interrogatori ed i confronti avuti con qualche
militare italiano e dipendenti di Camp Darby, sono stati escussi degli
operatori del Sismi, mi auguro perciò che gli inquirenti abbiano
potuto acquisire le notizie necessarie per ricostruire il quadro storico
degli eventi avvenuti la sera della tragedia; oltre alle informative ed
alle veline che mi descrivevano come un soggetto psicopatologico affetto
dalla "sindrome dell'investigatore privato" che da Roma si sono affrettati
ad inoltrare alla attenzione degli inquirenti
il problema non sono io, poco conto e poco voglio contare, quel che ho
detto e dichiarato potrà o meno essere stato utile, ma è
più importante oggi conoscere quel che è stato omesso ieri e
nel corso dei 18 anni dalla tragedia
per farlo basta la volontà politica e non solo quella giudiziaria,
perchè di politica si tratta, di politica estera nella fattispecie,
ora come allora se un cretinotto qualsiasi come me è riuscito ad
allentare i ricordi di Arlington, grazie a dei contatti amicali che ho
già dimenticato, ci potrebbe meglio riuscire un governo forte della
richiesta di tutte le notizie sul caso da parte di una delle maggiori
agenzie di spionaggio del mondo, come il governo italiano che ha strumenti
diplomatici e militari ben inseriti negli USA
a meno che non conosca già gran parte della storia alla quale
è concorrente, motivo per cui i ricordi di Andreotti avrebbero
consentito una maggiore conoscenza degli eventi storici, politici e
purtroppo tragici come quelli che hanno portato alla morte di almeno 140
persone
ma Andreotti, suo dire, si ricorda vagamente dell'evento ma non di offrire
una dichiarazione alla stampa del suo interrogatorio, allarmando tutti i
livelli interessati, magari gli stessi che la procura procedente tentava di
identificare, atteso che il Sisde gli aveva finalmente fatto sapere
qualcosa di utile, oltre naturalmente all'intervento di Carlo Palermo che
ha permesso di riaprire il caso
è importante che vi sia un interesse sociale e collettivo di
conoscere non solo la verità sulla tragedia ma le ragioni per le
quali molti segreti dei misteri di Italia si arenano a Roma che,
differentemente dagli USA, ha un archivio dei servizi segreti militari
consultabile da una volontà politica senza bisogno di smuovere un
intero congresso; da noi infatti basterebbe qualche interrogazione
parlamentare meno generica, qualche esponente del governo che avesse il
desiderio di imporre l'apertura di cassetti, armadi e casseforti presenti
nelle sedi del servizio segreto militare, da cui trarre informative,
appunti, veline e tutto quanto ci renda capaci di conoscere e riconoscere
la verità
non possiamo continuare a delegare una magistratura che come organo tecnico
è vincolata alle procedure, ai codici che deve necessariamente
rispettare, anche di fronte a delle plausibili verosimilità,
altrimenti potrebbe condizionare il buon esito di una indagine
noi, collettività abbiamo il dovere morale e civico di rinforzare la
ricerca della verità attivando un canale politicamente condiviso
proteso al rispetto dei segreti veri ed importanti ma alla immediata
rimozione dei segreti invece strumentali, come quello che ritengo essere
l'alibi delle responsabilità anche italiane nelle concause che hanno
portato un traghetto passeggeri contro una petroliera alla fonda nella rada
di Livorno 18 anni fa, uccidendo almeno 140 persone
quella sera c'e stata una attività militare importante, che non
poteva essere ignorata dai nostri servizi, come non l'hanno ignorata i
servizi americani, quelli francesi, quelli israeliani e forse anche altri
occhi presenti fra La Spezia e Livorno
oggi più che mai nel clima politico rovente che sta condizionando la
serenità dei cittadini italiani, potrebbe rappresentare una
occasione di coesione la collettiva e condivisa richiesta di un intervento
parlamentare e di governo rispetto la ricerca e l'acquisizione delle carte
del Sismi relative il traffico di armi con la Somalia avvenuto negli anni
fra il 1987 ed il 1992, ivi compreso la notte del 10 aprile 1991, durante
la quale abbiamo lasciato morire tante persone a bordo di una traghetto di
linea in fiamme, dimenticato per ore nei suoi giri concentrici a due passi
dalla costa livornese, città che ospita il fior fiore delle FF.AA.
italiane e fucina dello stesso Sismi
il coraggio di una nazione non si esprime solo con la retorica e la
propaganda interessata, lo si manifesta anche con la civile richiesta di
giustizia, come nel caso del Moby Prince, che potrebbe rappresentare quel
precedente capace di elaborare i troppi segreti che condizionano lo
sviluppo del nostro paese personalmente resto fuori da ogni coro, isolato
per scelta e per forza, guardato con sospetto ed osservato con timore, ma
non rinuncio a partecipare alla crescita del mio paese, che non
potrà mai avvenire fino a quando non supereremo i tanti segreti
sulle molte verità sconosciute della nostra storia recente
i segreti servono solo ai compromessi, ai ricatti, alla politica del meglio
non dire, che lascia spazio alla propaganda ed alla manipolazione forse mi
sentirò veramente parte di un popolo libero quando sarà
liberato dai segreti che condizonano la mia vita e quella degli altri,
quella di chi direttamente coinvolto e quella di chi teme di esserlo prima
o poi
come sarebbe bello assistere ad una collettiva richiesta di una
interrogazione parlamentare rispetto ai seguenti temi:
1) la eventuale presenza e le ragioni della stessa nella rada di Livorno di
operatori delle forze speciali e del Sismi la sera del 10 aprile 1991
2) la eventuale presenza e le ragioni della stessa di consiglieri militari
e\o civili distaccati presso la città di Bosaso (Somalia)
nell'aprile del 1991, fra i quali un presunto ufficiale proveniente dal
4° rgt. artiglieria contraerei ed un paio di sottufficiali della
Folgore, presumibilmente transitati al Sismi, di cui uno già in
servizio al Gr.ac.o di Verona (FTASE)
3) la eventuale presenza e le ragioni della stessa di operatori del Sismi
presso Gibuti nell'aprile del 1991, fra i quali un ufficiale della Marina
con specifiche competenze di E.P. (G.E.)
4) la eventuale presenza e le ragioni della stessa di operatori privati di
una società di sicurezza israeliana presso l'Isola d'Elba prima e
dopo l'aprile 1991, ovvero se questi sono mai stati identificati come
appartenenti all'intelligence dello Stato di Israele
5) la eventuale presenza e le ragioni della stessa di un sottufficiale e di
un ufficiale della Folgore, transitati al Sismi, distaccati presso
l'ambasciata italiana di Beirut (Libano) e segnatamente spediti al porto di
Tiro fra i giorni 9,10,11,12 aprile 1991
6) la eventuale presenza nella sera del 10 aprile 1991 e le ragioni della
stessa di due sottufficiali della Folgore in servizio presso un centro di
ascolto SHAPE sito in località che non posso precisare perchè
coperta da segreto, ma che ho indicato alla procura procedente
assumendomene le piene responsabilità ad ogni effetto di legge
7) l'eventuale transito ai servizi segreti, Sismi\Sisde, di operatori della
Polizia di Stato già in servizio alla Digos di Livorno che hanno
partecipato in modo complementare alle indagini condotte dalla polizia
giudiziaria delegata dalla procura procedente relativamente la tragedia del
Moby Prince
8) l'eventuale attività di un raggruppamento operativo denominato
"specchio" presumibilmente attivo all'interno del Sismi, operante sotto la
falsa identità di effettivi ufficiali e sottufficiali delle FF.AA.
italiane ignari dell'esistenza del gruppo stesso ed estranei ai servizi
segreti militari probabilmente mi daranno del matto, del mitomane e cose
simili, oppure riceverò qualche denuncia, ma questo riguarda me e
non incide sulla volontà collettiva di chiedere a gran voce quanto
sopra tramite gli strumenti democratici di cui disponiamo, per fare quello
che in oltre 40 anni non è mai stato ancora fatto, costringere una
autorità politica a sollevare dal segreto tutti coloro eventualmente
capaci di offrire le proprie memorie in favore di Giustizia e degli
interessi collettivi.
Fabio Piselli
Archivio: www.fabiopiselli.com/
Elenco generale d'articoli in "Stanza della
Lettura"
Clicca: "Rassegna del
Var". Il Costume a Varese e in Distretti Lepontini