Scoperto il coperchio del vaso di Pandora a Giza in Egitto. Prima parte. Di Lorella Binaghi
Scoperto il coperchio del vaso di Pandora a Giza in Egitto. Prima parte. Di Lorella Binaghi
17 gennaio 2010
Inserito da Lorella Binaghi
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www.animationarchive.org/2008/11/filmography
Aladino saluta Dinarsade, guardiano della lampada.
Molti/e pensatori si sono inceppati fra vecchie e noiosissime ideologie che
girano in tondo alla nostra ciambella e perciò insisto
ridistribuendo prova significativa oltreché titanica sulle
conoscenze scientifiche e tecnologiche d'antichi antenati che qualcuno
vorrebbe far ignorare ma invano. Un'immagine assai definita mostra,
infatti, quello che sembrerebbe sorta di coperchio per una gigantesca
lampada d'Aladino emerso con spazzolatura mirata di sabbia a Giza in
Egitto, in seguito alla quale rivelata, una struttura architettonica
circolare non distante dalle tre piramidi. Il ricercatore Kent Steadman,
autore dell'eccellente sito web www.cyberspaceorbit.com/,
prima d'andarsene in altre dimensioni ha regalato immagini e indagini
indispensabili a chiunque voglia continuare lo studio su "Chi furono i
nostri antenati?" (ANTICHI)(1) e "Chi sono gli
intra-terrestri attuali? Vi riporto una relazione di Kent.
www.rumormillnews.com/
Kent Moedl Steadman.
Il sito di Kent è inciso come www.cyberspaceorbit.com/
sulla "Cronaca dell'Akasha" (Memoria).
RICERCHE SULLA PIANA DI GIZA ALLA CURA DI ELAINE LUCAS: che
cos'è quello?
http://www.cyberspaceorbit.com/
Coperchio di Giza, Egitto. La foto è
proprietà di Kent Moedl Steadman.
Ciao, solo un rapido aggiornamento sull'aspetto talmente "improvviso"
della cosiddetta "struttura dei visitatori" nella piana di Giza. Come
avrete visto dal nostro articolo "Girare sopra i tunnel, la danza è
iniziata", sembra che vi sia un legame preciso con l'allineamento della
struttura e la configurazione del Plateau sui nostri diagrammi. Tuttavia,
in aggiunta, ho sentito dalla mia affidabile "guida" sul luogo, e il suo
commento è stato "quale struttura?".... e "nessuno ne parla e sembra
che agli abitanti è stato detto di non parlare in proposito ".
Stando ad ulteriori indagini, stanno calpestando la sabbia con cautela in
ogni caso.
Mi chiedo se si trattava di una struttura temporanea, avendo l'accesso ad
un tunnel permanente!
La voce a quanto sembra è vana. Se si verificano eventuali sviluppi
vi farò sapere, tenendo in conto del fatto che alcuni mesi
precedenti alla diffusione di foto su quella struttura, tutti gli abitanti
locali sono stati dirottati da quella zona e gli è stato detto
d'accedervi attraverso il villaggio di Giza. Date: 2/26/01 4:18:18 AM
Pacific Standard Time.
Kent
Link originale http://www.cyberspaceorbit.com/
Io ho continuato la ricerca sulle tracce che Kent ha lasciato:
Collocazione al coperchio di Giza, immagine satellitare, febbraio 2002
http://www.satimagingcorp.com/gallery/quickbird-pyramids-egypt.html
PS: è inutile che ci proviate adesso a cercare l'immagine, qualche
sconosciuto ha usato colore a spruzzo per pianeggiare ancor di più
la piana di Giza.
Piana di Giza, l'edificio circolare visibile sulla foto precedente a
questa, è già stato cancellato con foto-ritocco, visione
satellitare catturata sabato 15 gennaio 2010, 15:48.
La foto è proprietà di Lorella Binaghi, tratta con programmi
http://earth.google.com/
Qualcuno persiste attribuendo ad "alieni" solo presunti, reperti d'antichi
o recenti Galiziani, (Galupa, Gelugpa), giacché, a quindici metri
sotto la sabbia nella piana egiziana fra Giza e Dashur, sono state
disseppellite antiche macchine terrestri per voli entro l'atmosfera, e
profanati laboratori scientifici interrati, attrezzati e privi di glifi o
segni dinastici, oltre che confini nazionali per rubare i reperti
ritrovati. (Un geologo/a saprebbe in ogni caso individuarne epoca).
Infatti, ancor prima d'ere griffate dalle dinastie libiche in Egitto,
scienziati del passato, utilizzavano già globi volanti per spostarsi
gravitando fra regioni della terra. Era oltretutto conosciuto fin dai tempi
remoti, il sistema per produrre luce magnetica in grado di rischiarare
edifici e gallerie sotterranei. (...).
http://www.saindodamatrix.com.br/
Lampadina a luce magnetica interpretata e realizzata da Nikola
Tesla.
Vi giro anche un documento che esiste in un'unica versione, la storia
incentrata su ritrovamenti in Menfi presso l'attuale Dashur, catalogata
come "Operazione Entebbe", in realtà: "Il Gran Furto del Vaticano
con personale tecnico israeliano, (Squadre Delta del Vaticano), anche a
Dashur fra il 1977/78".
Un fruttuoso furto del Vaticano nell'antica Menfi, da quel che
s'evince in relazione all"Operazione Entebbe" a Dashur:
"OPERAZIONE ENTEBBE"
Nel 1978 Jean Pierre Jorde, investigatore di fenomeni UFO, rese noto un
caso accaduto fra le sabbie dell'Egitto e che fu diffuso dal giornale
californiano "La Nazione" in tutto il mondo.
La piramide di Dashur in Egitto, e lo stesso, tutte quelle intorno ad
essa divennero terreno per operazioni militari altamente segrete. Tramite
una politica di cooperazione fra il governo egiziano e quello israeliano,
il presidente Anwar el Sadat, in uno slancio di generosità permise
ad un gruppo d'archeologi israeliani d'effettuare scavi al Nord della
piramide di Snofru.
A metà del Febbraio 1978, quando gli investigatori si trovavano a
quindici metri di profondità esplorando terreno mai violato, il
cavalletto di una macchina fotografica s'appoggiò su quello che
sembrava una pietra friabile. Si trattava di materiale che cedette
lasciando una breccia rivelante l'esistenza di una caverna. Febbrilmente
l'apertura fu ampliata con picconi e pale, e in tale modo fu scoperto
quello che non appariva appartenere all'Egitto millenario ma sconfinava al
di là d'ogni logica.
Si trattava di un disco di 120 centimetri di diametro appoggiato su un
treppiede, più spesso al centro e che raggiungeva in totale
l'altezza di tre metri, era di un materiale morbido e metallico che non
appariva affatto rovinato dal tempo. Quando fu esaminato l'interno della
caverna non furono trovati antichi idoli o oggetti tipici dell'antico
Egitto, soltanto pillole ed equipaggiamenti elettronici in perfetto stato
di conservazione. Prima di rendere nota la scoperta gli scopritori
eseguirono molte fotografie per inviarle insieme al fotografo a Tel Aviv
informando lo Stato Maggiore che avrebbe deciso cosa fare con tale scoperta
in terra "nemica". Mentre il resto della squadra coprì con un telo
la caverna, si continuarono le escavazioni nell'attesa d'istruzioni.
Le foto arrivarono al Ministro della Difesa israeliano che riunì lo
Zahal (Consiglio Militare Ultrasegreto) per discutere la soluzione al
problema e decidere che cosa fare con l'oggetto. La decisione arrivò
di mattina e contemplava l'idea che il reperto doveva essere recuperato e
portato in Israele per lo studio e l'approvvigionamento della tecnologia a
fini militari. Per quello s'elaborò l'operazione "Entebbe". Un
piccolo comando con gli elementi migliori dell'esercito si sarebbero
infiltrati senza essere detectati in terra egiziana fino ad arrivare al
recupero del reperto che sarebbe stato trasportato sino ad Israele.
L'operazione fu programmata per il 1 marzo, furono previste fronteggiamenti
con le forze egiziane che erano scontate date le relazioni diplomatiche
sulla pace fra i due governi. In quell'operazione parteciparono tre
Hércules 103 E per il trasporto, uno avrebbe fornito ospedale di
campo, mentre gli altri, quattro camionette e armi leggere con cento
soldati. Inoltre, fu utilizzato un Hercules 103 H, conoscito come
ippopotamo che avrebbe trasportato un camion di dieci tonnellate,
incaricato di trasportare la preziosa merce. Per coprire l'area ed
assicurarsi buon esito uno squadrone di F4 avrebbe lo stesso partecipato
all'operazione. Siccome questa si sarebbe realizzata nel cuore dell'Egitto
e il ritorno effettuato via terra percorrendo grandi distanze, i veicoli
furono equipaggiati in modo speciale per l'operazione. Ai camion furono
posizionati sull'esterno, ulteriori contenitori di benzina protetti da
piastre d'acciaio e dietro alle cabine si disposero dei motori di
sollevamento e ganci per caricare l'oggetto. Anche le camionette furono
equipaggiate con altri contenitori di benzina. L'operazione fu classificata
ad alto rischio, effettuabile a qualsiasi costo, in modo tale che qualsiasi
veicolo avariato si sarebbe potuto immediatamente abbandonare, allo stesso
modo i feriti che non si sarebbero potuti trasportare, comunque un aereo
Hercules si sarebbe usato come veicolo di recupero. Gli aerei arrivando al
luogo designato volando attraverso il Sinai ed il Mar Rosso, addentrandosi
direttamente verso il basso Egitto. Una volta arrivati fino a lì
entro due ore si sarebbe caricato l'oggetto nel camion che sarebbe
ritornato aprendosi la strada attraverso le vicinanze del Mar Rosso
tagliando per la penisola del Sinai fino a casa. Dietro il camion si
sarebbero posizionate le quattro camionette per protezione. Non si
sarebbero fermate fino alle vicnanze del Nilo, due degli agenti segreti
avrebbero preparato lance per l'attraversamento del fiume. Tutta
l'operazione si basava sul fattore sorpresa per raggiungere con
rapidità l'uscita prima che il Cairo inviasse truppe
d'intercettazione ai convogli o potesse impedire la ritirata. Alle tre
della mattina si dispiegarono dall'aeroporto di Tel Aviv in quello che si
sarebbe creduta una normale missione, mentre all'alto comando delle Forze
Armate si sperava la risoluzione dell'operazione, della quale l'esito
dipendeva da una superiorità tecnologica essenziale per raggirare
paesi vicini ostili. La scusa sarebbe stata che un nemico come l'Egitto ne
avrebbe tratto profitti.
Alle 13,00 gli aerei arrivarono come previsto presso gli scavi, l'Hercules
attrezzato come ospedale da campo era incaricato di rimpatriare nove
preoccupati investigatori. Si stabilì un perimetro di difesa intorno
alla piramide mentre si scaricavano i camion che si sarebbero diretti verso
la caverna. Quando i soldati stavano già agganciando l'oggetto
misterioso per caricarlo, apparvero le truppe egiziane allertate dai radar
che detectarono l'arrivo degli Hercules. Gli egiziani inviarono un piccolo
contingente sospettando che qualcosa d'importante stava accadendo,
intendevano avviarsi senza comprendere l'importanza dell'operazione. Per
tale ragione uscirono dai loro veicoli e formarono un fronte di battaglia
ad una certa distanza. Gli israeliani meglio preparati ed addestrati
risposero all'attacco con mortai e aarmi leggere in modo che in dieci
minuti gli egiziani si rtirarono con forti perdite ma sperando in un
numeroso rinforzo che s'avvicinava velocemente fino agli scavi.
Quando l'oggetto si trovava già sopra la piattaforma, arrivarono le
truppe egiziane e iniziò un'estenuante battaglia, i mortai
israeliani non cessavano di bombardare le truppe nemiche mentre i cannoni
anti attacco erano diretti sui veicoli egiziani, i quali non immaginavano
una lotta tanto disperata. La qualità delle armi israeliane e le
loro truppe selezionate ottennero la vittoria su di un nemico superiore che
tentava invano d'accerchiarli o d'aprire una breccia fra le sue fila.
Quando il prezioso carico era già sul camion le gip lo circondarono
e lo coprirono con le loro mitragliatrici calibro cinquanta raffreddate ad
acqua mentre il combattimento continuava. Gli Hercules si dispiegarono fra
una pioggia di proiettili mentre gli F4 massacravano le truppe egiziane e i
soldati avanzavano sul campo della battaglai con razzi. Quando il convoglio
alla fine potè partire con cinque minuti di ritardo sull'orario
stabilito, undici soldati erano morti ed altri tre feriti, nei dintorni
degli scavi giacevano numerosi corpi di soldati egiziani morti o feriti fra
le sabbie del deserto, di fronte alla piramide di Snofru. Due camionette
avanzavano davanti al camion ed altre dietro proteggevano il carico. I
veicoli egiziani erano stati distrutti, ma speravano in quel momento un
qualche attacco dell'aviazione. Finchè non arrivarono al Nilo, i
quattro F4 avevano sostenuto una dura battaglia con i Mig egiziani. Le
truppe inviate dal Cairo non poterono intercettare in tempo il convoglio,
così com'era stato pianificato, però le forze egiziane che si
trovavano sulla rotta sostennero una disperata lotta fino alle 15,00 e gli
israeliani furono costretti a difendersi sostenendo una dura opposizione.
Quando poterono proseguire dieci soldati erano morti ed una camionetta
distrutta. La grande disputa continuò per tutta la notte insieme
alla persecuzione e agli attacchi sporadici.
All'alba rimanevano 800 chilometri di deserto e bisognava ricorrere al
carburante necessario. Intanto entrò in azione il quinto Hercules
che atterrò nelle vicinanze fornendo il gasolio, e l'olio per
motori, traendo i feriti per riportarli a casa. Continuarono la dura marcia
con difficoltà fino a ricorrere a proteggersi dallo stesso camion.
Le perdite furono ingenti sui due fronti, alla fine raggiunsero il loro
fine. Valeva la pena il versamento di tanto sangue? Servì a
qualcosa, creare una situazione internazionale tanto delicata per un
mistero? Il motivo di tanti morti: un UFO sepolto sotto le sabbie del
deserto da migliaia d'anni, di una tecnologia superiore alla nostra che si
suppone sarebbe stato dissepellito con coscienza.
Gli israeliani sostengono valeva la pena ma mantennero il segreto su quello
che conteneva l'oggetto, in quanto con quello si sviluppaerebbero armi di
straordinaria potenza e altre cose, essi sperano che gli scienziati possano
svelarne il loro segreto. Ulteriori applicazioni sono dibattute da parte
delle autorità israeliane. Si sono realizzate sostanze che
rallentano l'invecchiamento su soggetti maggiori di 81 anni, il processo
contro il deterioramento tipico dell'età s'ottiene dopo tre
settimane di trattamento, uno dei soggetti si rinnovò cerebralmente
fino al punto in cui potè ritornare all'università ed altri
chiesereo di sposarsi fra loro giacché recuperarono appetiti
sessuali. Sembra che in un paese che deve lottare per conquistare il
territorio palmo a palmo, non ci si possa permettere il lusso d'estendere
la durata della vita alla popolazione, per tale ragione quel tipo di
applcazione sui civili non s'è ancora usato.
Gli archeologi israeliani scopritori dell’oggetto volante affermano
che potrebbero essercene di più, sotterrati fra le sabbie che
circondano la piramide di Snofru, essa è assai particolare
giacchè il suo angolo d'inclinazione cambia a due terzi di distanza
dalla cima. Alcuni ritengono che le piramidi servano come accumulatori
d'energia ... . "Reporte OVNI" Messico © 1994.
Traduzione eseguita sul testo "OPERACION ENTEBBE" pubblicato in
http://www.formarse.com.ar/
Per i media della censura governativa internazionale, fu un raid effettuato
in Congo e si presume, diretto dalla capitale Entebbe e da Tel Aviv, nel
1977. Dell'"Operazione Entebbe", esiste un'unica versione giornalistica ad
un presunto riscatto di membri Libici Giudaici che furono trasportati,
velocemente dal Congo fin entro recinti dello stato Vaticano in Medio
Oriente (Israele), con un'operazione aerea e velivoli di grande portata che
avrebbero quindi potuto trasbordare navicelle volanti abbandonate da
millenni e chissà cos'altro. Quello che fu trafugato alla piramide
di "Snofru", proveniva da camere sotterranee collocate a 15 metri in
profondità. Scene trasmesse dai media televisivi come "Operaration
Entebbe" forse, vollero, nascondere azioni vere di trafugazioni scortate
con forze di reazione rapida a terra, da satellite e per fiume anche fra la
piana di Dashur e un guado sul Nilo, nel 1977 e il 1978, con battaglie
reali fra ragazzi "Candidati Manchuriani" di milizie egiziane ed
israeliane, sacrificati, dai propri istruttori e all'insaputa dell'opinione
pubblica totale.
E' possibile che molte navicelle siano state scoperte agli inizi degli
anni'70 con i radar Exocet, adesso i rilevamenti in profondità
s'eseguono con strumentazione Haarp, su creati artificiali schermi
costituiti da cupole elettromagnetiche estese in atmosfera e strumenti
radarici elettronici in grado di sondare otticamente sotto la superficie
terrestre, fino a molte decine di metri.
http://www.cieliparalleli.com/documenti002/HAARP.html
In ogni caso, anche per l'esercito specializzato del Vaticano (Delta
Force), trafugare navicelle degli Agharti in territorio "nemico", richiede
operazioni assai ardite!
Cercare, "Entebbe" Raid on Entebbe first aired on January 9, 1977).
http://keelynet.com/energy/entebbe.htm
Approfondimenti
www.forumargonauti.com/operazionedashur2.htm
www.anobii.com/
Ciambella italiana.
Fine prima parte
(...).
Lorella Binaghi
Nota
1) - Pepli dei Nirvani, gli abitanti di
A-Galla. "Alla sommità della galla" (polo), vi è l'entrata
maggiore alle regioni d'Agharta (Agalla), continenti popolati da
civiltà ancora risiedenti fin da tempi remoti internamente al nostro
pianeta vuoto come un geode, forato ai poli e morfologicamente simile a
ciambella. Shan-gal, Sangilal o Shangrila, Shan-Ja-L, Shamballa, Xibalba,
Ad-We, Adi, Eden, Oe, alcuni nomi del regno interno. (...).
Ulteriori riferimenti in "Storia dei Gesuiti e del papato, II"
http://www.cieliparalleli.com/documenti016/LB.html
e "Storia dei Gesuiti e del papato, I".
http://www.cieliparalleli.com/documenti000/coltivatoriecoltivati.html
http://sublimeromance.blogspot.com/l
Signori di Xibalba.
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