Ma quale padania ticinese! Alla cura di varcomitatispontanei@yahoo.it



Ma quale padania ticinese! Alla cura di varcomitatispontanei@yahoo.it




24 maggio 2010
Inserito da Lorella Binaghi
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Alla cura dei cittadini di varcomitatispontanei@yahoo.it
Tel/Fax n. 0332 870008


Udite, udite, giacché i cittadini d'ex Italia non ne sanno proprio nulla di manovre mafiose decise in grotte della "Madonna" ambrosiane della Lepontina condotte da schiavi dalla mente controllata per modificazioni costituzionali, territoriali e ambientali irregolari della loggia A.V.E. "Associazione Varese Europea" d'Attilio Fontana, sindaco di Varese e del sodale Roberto Maroni.
Quasi tutti/e gli italici del fronte settentrionale non sapevano di "dover" diventare, in-zu-bri ticinesi, anziché solo presunti "insubri e padani"! per decisioni prese a loro insaputa e quindi fraudolente oltreché criminose. Mentre i ticinesi non sanno ancora che la Svizzera non esiste più, ceduta all'ONU tramite l'appoggio del Presidente al Consiglio Federale Kaspar Villiger nel settembre 2002.
http://www.eda.admin.ch/eda/it/home/topics/intorg/un.html

Qualcosa però è andata storta giacché i rappresentanti dei ticinesi levantini con i supposti "insubri padani" sono stati ridimensionati da renani (abitanti lungo il Rheinwald), per disquisizioni a lettura fra le righe.


SVIZZERA: "Non vogliamo le province di Como e Varese: troppa mafia"

La risposta del consigliere nazionale della Lega dei Ticinesi, Norman Gobbi, alla mozione dell'Udc che chiedeva l’integrazione delle regioni limitrofe quali nuovi Cantoni svizzeri.

A pochi giorni dal G6 di Varese, il consigliere nazionale della Lega dei Ticinesi, Norman Gobbi, definisce le province di Varese e di Como “non annettibili” per l’allarme lanciato circa il potere dei tentacoli mafiosi sull’economia locale. Tali dichiarazioni sono state rilasciate al sito d’informazione Ticinonline a commento di una una mozione parlamentare del consigliere nazionale svizzero dell’UDC, Dominique Baettig, depositata a Berna il 18 marzo scorso, allo scopo di “Agevolare l’integrazione delle regioni limitrofe quali nuovi Cantoni svizzeri”. Uno dei firmatari di tale mozione è proprio il leghista Gobbi, frequentatore delle province di confine, buon amico dei leghisti nostrani e primo ticinese a riconoscere la Padania come uno Stato sovrano

La mozione chiedeva “al Consiglio federale di proporre un quadro costituzionale e legale che permetta di integrare, quale nuovo Cantone svizzero, le regioni limitrofe, se auspicato dalla maggioranza della popolazione interessata”. La motivazione di questo atto parlamentare è spiegata, secondo i promotori, in una mancanza di interesse politico della Svizzera, più in generale anche dell’Europa, riguardo alle realtà di confine e tutto ciò accompagnato da un lungo elenco di regioni che potrebbero essere interessate all’annessione come Cantoni. Scopriamo così, nello scorrere l’elenco, che accanto a regioni e città come Alsazia, Aosta, Bolzano, Giura, Voralberg, Ain, Savoia, Baden-Würtenberg, ci sono anche Varese e Como. La risposta del Consiglio federale, arrivata il 19.05.2010, è molto chiara e respinge la mozione chierendo che «una revisione della Costituzione federale che permetta alle regioni limitrofe al nostro Paese di unirsi alla Confederazione svizzera costituirebbe un atto politico ostile, che gli Stati vicini potrebbero considerare, a giusto titolo, provocatorio e nuocerebbe gravemente alle relazioni con i Paesi in questione. Una tale revisione non sarebbe soltanto politicamente inopportuna, bensì anche problematica sul piano del diritto internazionale». Fin qui la cronaca di un atto parlamentare che è stato definito «solo una provocazione» proprio dal consigliere leghista Norman Gobbi, come riportato nell'intervista rilasciata al sito d’informazione ticinese A domanda precisa sulla fattibilità dell’annessione delle province di Varese e Como, il leghista risponde così nel sito ticinese: «In tutti i casi, quella di Baettig è stata una provocazione e le due Province sarebbero – ora – difficilmente integrabili; il recente allarme per il propagarsi dei tentacoli mafiosi nelle aziende delle province a noi vicine, è un sintomo di come un’ipotetica integrazione è impossibile». Nel titolo di apertura del pezzo c’è un ulteriore passaggio virgolettato dove, stante all’articolo, il leghista avrebbe detto «Le infiltrazioni mafiose nell'economia di Como e Varese rendono impossibile l'integrazione». Tali parole, se confermate, a pochi giorni dal G6 che il ministro Roberto Maroni presiederà proprio a Varese, lasciano non poco perplessi e pongono qualche dubbio sulla reale conoscenza del territorio da parte di chi ha espresso quanto sopra. Non solo, nei mesi scorsi si era tanto parlato, proprio tra le forze leghiste dell’una e dell’altra parte, di agevolare in un momento di crisi internazionale il credito da parte di banche svizzere alle imprese, guarda un po,’ di Varese e Como e di tutto il territorio insubrico. Siamo sicuri che le banche svizzere desiderino aprirsi alle province “non annettibili” a causa delle infiltrazioni mafiose nel tessuto economico? Tenuto conto che queste zone sono amministrate proprio dagli amici leghisti l’uscita appare ancora più improvvida e certo meritevole di considerazione
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21/05/2010
redazione@varesenews.it
http://www3.varesenews.it/insubria/articolo.php?id=174025


Regio Insubrica: il congresso del piffero!
11/04/2010 - Ma guarda un po’! Dopo aver trascorso due anni alla Regio Insubrica senza fare un beneamato tubo, ma cuccandosi, sui due anni, 150mila Fr di stipendio, il bambela Roberto E. (?) Forte si inventa convegni sul possibile spazio economico insubrico, usando il Lions club come prestanome! Uella! Ma che strano, questa proposta ci sembra di averla già sentita: ed infatti è la Lega dei Ticinesi che da un sacco di tempo sottolinea la necessità di creare delle relazioni economiche reali tra il Ticino e il polo lombardo! E la Lega dei Ticinesi ha anche le entrature giuste per farlo, grazie alla “consorella” Lega padana, la quale ha vinto alla grande le elezioni, rafforzando ulteriormente il proprio ruolo!
Ma questo non va giù al parassita istituzionale Roberto E., come pure non va giù al suo protettore, il presidente del governicchio cantonale Lele “Re dei congiuntivi” Gendotti! Il “Re dei congiuntivi” non riesce a digerire il fatto che tutti i rappresentanti in seno al collegio presidenziale della Regio siano ormai leghisti, e, in preda ai travasi di bile, tiene su la coda al nullafacente Forte! Solo che Forte, al contrario della Lega (anzi, delle Leghe), non ha alcuna legittimazione!! Ne abbiamo pieni gli zebedej di questi fuchi il cui unico obiettivo è non dare mai ragione all’odiata Lega, e ai quali degli interessi del nostro Cantone non gliene potrebbe fregare di meno!!

http://www.mattinonline.ch/881/regio-insubrica-il-congresso-del-piffero


Bossi e Bignasca.
http://www.corriere.it/economia/09_ottobre_19/
Bossi e Bignasca in tempi idilliaci.
(Nell'immagine un sosia d'Umberto Bossi, infatti, da quando egli fu colpito da ictus non è più in grado di fare show politici).


SVIZZERA / TICINO
La provocazione: "Alla Svizzera Como e Varese". Gobbi: "Province non integrabili"
21/05/2010

BELLINZONA - Immaginatevi una Svizzera italiana con quasi due milioni di abitanti e una Svizzera con il Voralberg, l'Alto Adige, la Savoia e il Baden-Württemberg. E poi, oltre al Ticino e Grigioni Italiano, le province di Como e Varese. Che Svizzera sarebbe? La proposta del consigliere nazionale, lanciata dal consigliere nazionale Dominique Baettig, ha stuzzicato la fantasia di molti consiglieri nazionali, tra cui quella del leghista Norman Gobbi, che ha sottoscritto il testo della mozione inoltrata all'indirizzo del Consiglio federale.
Una mozione in cui si chiedeva di modificare la Costituzione al fine da poter invitare le regioni limitrofe ad aderire alla Confederazione. Una Svizzera che diventerebbe un mini potenza nel cuore dell'Europa, con 21 milioni e mezzo di abitanti.
Sul senso della proposta, il Consigliere nazionale, ha spiegato che l'intenzione era squisitamente provocatoria: "Quella di Baettig è stata una provocazione e le due Province sarebbero ora difficilmente integrabili; il recente allarme per il propagarsi dei tentacoli mafiosi nelle aziende delle province a noi vicine, è un sintomo di come un'ipotetica integrazione è impossibile".
Consigliere Gobbi, il consigliere nazionale Baettig ha chiesto di modificare la costituzione per permettere alle province e regioni di frontiera di aderire alla Confederazione. Lei, a quanto pare, ha appoggiato la sua proposta...
"Sì, l'ho sottoscritta perché credo sia un segnale da dare ai Paesi non federalisti".
La Confederazione ha risposto che sarebbe un gesto inopportuno e che i vicini potrebbero intenderlo come gesto provocatorio...
"Il rifiuto alla proposta era scontato". Ma allora, con questa interrogazione, quale è stato il messaggio che si voleva lanciare al Governo?
Io l'ho considerata sotto il punto di vista ticinese. Sappiamo benissimo che le province lombarde, tra le più dinamiche e floride d'Italia, guardano a noi come esempio da seguire. Il nostro modello federalista permette di mantenere sul posto risorse e ricchezza prodotte. In Italia e, anche in Francia, le regioni periferiche non sempre hanno quell'autonomia che auspicherebbero, eccezion fatta per la Valle d'Aosta e l'Alto Adige.
 A proposito di Alto Adige, nella lista delle regioni di frontiera si include Bolzano. Ora ci mettiamo a fare concorrenza agli austriaci?
Le realtà austriache e tedesche sono differenti rispetto a quelle francesi e italiane. Ovviamente la Provincia di Bolzano gode di uno statuto speciale che le permette di mantenere, a mo' di modello svizzero, le risorse in casa propria.
Guardando sempre alla nostra frontiera orientale, nel primo dopoguerra il Voralberg, con un referendum, chiese di entrare nella Confederazione, ma Berna rifiutò l'adesione per non compromettere gli equilibri religiosi della Svizzera. Con questa interrogazione non si è tenuto conto dell'aspetto dei delicati equilibri culturali e religiosi della Confederazione?
Se si considera che in Svizzera sono più numerosi i cittadini di origine balcanica rispetto a quelli ticinesi è normale che si potrebbe ragionare in altra ottica. A parte le battute, l'aspetto degli equilibri interni della Svizzera deve essere tenuto in seria considerazione, al di là di quello che sono le proscrizioni di diritto internazionale. Già con il congresso di Vienna, nel 1815, la Svizzera aveva rifiutato di prendersi la Savoia, proprio per non pregiudicare l'equilibrio tra germanofoni e francofoni.
Varese e Como insieme sfiorano, insieme, il milione e mezzo di abitanti...
"Ci metteremmo per lo meno, all'altezza degli altri. Avremmo lo stesso peso politico dei romandi. Senza considerare la forza economica delle due province. In tutti i casi, quella di Baettig è stata una provocazione e le due Province sarebbero ora difficilmente integrabili; il recente allarme per il propagarsi dei tentacoli mafiosi nelle aziende delle province a noi vicine, è un sintomo di come un'ipotetica integrazione è impossibile"
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http://www.tio.ch/aa_pagine_comuni/articolo_interna.asp?idarticolo=558507&idsezione=1&idsito=1&idtipo=3


La Svizzera non inviterà Varese e Como ad aderire alla Confederazione
21/05/2010

Il Consiglio federale ha precisato oggi che chiederà di respingere la mozione inoltrata dal consigliere nazionale Baettig che chiede di modificare la Costituzione al fine da poter invitare le regioni limitrofe ad aderire alla Confederazione.

BERNA - Invitare le regioni limitrofe, quali Varese (I) o Como (I), ad aderire alla Confederazione sarebbe un atto politico ostile nei confronti degli Stati confinanti, che nuocerebbe gravemente alle realazioni bilaterali. Il Consiglio federale propone pertanto di respingere una mozione del consigliere nazionale Dominique Baettig (UDC/JU) che chiede di modificare in tal senso la Costituzione.

Con la sua proposta - sostenuta da parecchi colleghi di partito nonché dal leghista Norman Gobbi - il deputato democentrista intende permettere l'integrazione, in qualità di nuovi cantoni, delle regioni limitrofe, se auspicato dalla maggioranza della popolazione interessata. Oltre a Varese e Como, Baettig menziona esplicitamente la Valle d'Aosta (I), Bolzano (I), l'Alsazia (F), l'Ain (F), la Savoia (F) e il Giura francese, nonché il Voralberg (A) e il Baden-Würtemberg (D).

Sarebbe un gesto inopportuno, "che gli Stati vicini potrebbero considerare, a giusto titolo, provocatorio. Una tale revisione della Costituzione violerebbe inoltre le regole fondamentali del diritto internazionale, che non riconosce un diritto generale alla secessione", indica il governo nella sua risposta pubblicata oggi.

Il Consiglio federale ricorda inoltre che la Confederazione si era rifiutata di dare la garanzia federale a una disposizione analoga contenuta nella Costituzione giurassiana. Il Giura auspicava precisare nella sua Carta fondamentale che il cantone potesse accogliere qualsiasi parte del territorio giurassiano direttamente coinvolto dal plebiscito del 23 giugno 1974 e rimasto fedele nel canton Berna
. ats
http://www.tio.ch/aa_pagine_comuni/articolo_interna.asp?idarticolo=558419&idsezione=9&idsito=1&idtipo=290


Per fortuna gli italici del fronte nord ed i ticinesi l'hanno scampata, infatti, fino a pochi giorni fa quelli che si sentono padroni d'ogni anima e i loro operatori schiavi pensavano d'"averla fatta franca":


Il Canton Ticino riconosce la Padania : “Svolta” di Norman Gobbi nel giorno del suo insediamento a presidente del Gran Consiglio del Cantone
7 maggio 2008 di padanialibera


Norman Gobbi.
http://www.tio.ch/
Norman Gobbi.

Il Ticino è vicino. Molto vicino. Non solo geograficamente, ma anche e soprattutto culturalmente, socialmente ed economicamente. Ma da ieri pure politicamente. Nel corso del suo discorso di insediamento al Gran Consiglio del Ticino (di fatto il Parlamento del Canton Ticino), il presidente Normann Gobbi Vais ha infatti più volte evocato ed esaltato la Padania, riconoscendo affinità di valori e un’integrazione transfrontaliera che esiste nei fatti. In pratica, come racconta Simone Maccagnan, che ha assistito ad una giornata di festa che si è trasformata naturalmente in un gemellaggio tra Padania e Ticino, «si è realizzata una sorta di mutua autodeterminazione. Il presidente ticinese ci ha aiutato ad autodeterminare una comunità – la Padania – della quale anch’egli si sente parte». Diversi gli esponenti politici del Carroccio presenti all’insediamento del parlamento ticinese: i deputati Giancarlo Giorgetti e Nicola Molteni, il presidente della provincia di Varese Dario Galli, il consigliere provinciale Matteo Bianchi. Una delegazione nutrita e di livello che testimonia l’amicizia che da anni si è cementata tra la Lega Nord e la Lega dei Ticinesi, tanto che gli esponenti del Carroccio hanno ricevuto pubblicamente elogi e ringraziamenti. Una giornata storica, dunque, in quanto mai prima d’ora il massimo rappresentante istituzionale di uno stato (per quanto facente parte di una confederazione) aveva nominato in un’occasione ufficiale la Padania come partner naturale, facendola di fatto assurgere a ruolo di stato sovrano. Nel suo discorso inaugurale, Normann Gobbi Vais non ha mai parlato d’Italia, mentre ha citato per ben quattro volte la Padania, sottolineando l’importanza dei collegamenti ad essa, sia di natura infrastrutturale, che dal punto di vista delle affinità socio-economiche e culturali, mettendo in risalto la comunanza e la condivisione degli stessi valori.
La grande amicizia dei ticinesi nei confronti dei padani si è palesata anche quando è stato suonato in onore dei fratelli confinanti il “Va Pensiero”, che ha commosso i presenti. ma a colpire i padani accorsi per l’occasione è stato anche il modo di celebrare l’evento da parte del presidente ticinese: dopo la cerimonia ufficiale si è recato sotto i tendoni , in mezzo alla gente, a mangiare polenta e bere vino, «anzichè rinchiudersi in qualche palazzo con pochi intimi». Ma soprattutto c’è il dato politico: la Padania confina con uno stato e con un popolo con cui condivide i valori fondamentali, a cominciare dal contrasto alla globalizzazione e dalla difesa delle radici
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http://padanialibera.wordpress.com/2008/05/07/il-canton-ticino-riconosce-la-padania-%E2%80%9Csvolta%E2%80%9D-di-norman-gobbi-nel-giorno-del-suo-insediamento-a-presidente-del-gran-consiglio-del-cantone/


Avv. Attilio Fontana (Lega Nord), sindaco di Varese e presidente dell'illegittima loggia A.V.E.:

Microchippare il sindaco di Varese in funzione di un garantito gran risparmio energetico!
http://www.cieliparalleli.com/


Il soggetto indicato di seguito è sindaco di Morazzone (VA) Matteo Bianchi (Lega Nord = lega il nord). Egli nonostante sia un cittadino ricco e viziato, oltre a ricoprire cariche su diversi scranni nell'intero distretto varesino, si è compromesso con mafiosi ambrosiani e loschi figuri locali diventando una marionetta tirata da fili. Guardate che cosa è costretto a fare in notti di fine inverno, ventose e gelide per servire i suoi burattinai anziché realizzare i veri interessi dei cittadini che non sono mai stati invitati nell'ambito di riunioni pubbliche nonostante glielo abbiano chiesto ripetutamente e formalmente:

MATTEO BIANCHI DOSSIER

MORAZZONE: lista con i compitini per il sindaco Matteo Bianchi
http://www.cieliparalleli.com/documenti017/CSM_compitini_per_sindaco_Matteo_Bianchi_Morazzone_2009.html



CLIP 31 gennaio 2010, domenica, Morazzone (VA).
Titolo: Inquisizione a Giöbia (Bacco) il 30 gennaio a Morazzone, presso posteggio del minareto elettromagnetico abusivo, dietro l'oratorio parrocchiale sant'Ambrogio in via Mugnai.

Commento ai contenuti della CLIP: Iacco (Giove, Jod-We), in indumenti muliebri, datato e con, in capo un fazzoletto com'antico contadino, il fantoccio preparato issato su una pira composta da bancali industriali in legno, presso una spianata nei pressi di un' abusiva stazione radio base di grandi dimensioni, proprio dietro l'abside della chiesa parrocchiale sant'Ambrogio, illuminata con luce elettrica, è data alle fiamme da Matteo Bianchi, nel giorno inventato dal "Club Giovanni (Ioan) Bosco". Trattasi quindi unicamente di rappresentazione ad inquisizione e condanna nel fuoco di stampo ambrosiano all'atavico "Jahbulon", un gran sacrilegio. Giove/Giuno, Bal, Bel, Bes, Pan, bafometto contenente i germi + e -. Si deduce che Matteo Bianchi interpreti il Giano e che egli, per motivi illogici, faccia prendere fuoco proprio alla sua stessa effige di capopopolo giacché ritenendosi il mago egli appicca la prima scintilla.


Amministratori Provincia di Varese
Matteo Bianchi
http://www.comuni-italiani.it/012/amm.html

Matteo Bianchi http://www3.varesenews.it/politica/articolo.php?id=101528


Tricolore offeso, la Lega difende l'assessore Mingardi Giovedì 06 Maggio 2010 08:02 Il più combattivo è il consigliere provinciale, nonché sindaco di Morazzone, Matteo Bianchi:
"Questo modo di fare politica – dice Bianchi – non mi piace, sembra più attività di gossip alla Fabrizio Corona che politica. Sono dispiaciuto perché un assessore è stato messo nel tritacarne in modo ingiusto. La Mingardi è stata giudicata per un commento poco felice, per una leggerezza e non per il suo operato che lo stesso sindaco ha definito molto valido. Sul tricolore – aggiunge Bianchi – si sta facendo solo della gran retorica, non dobbiamo dimenticare che coloro che spesso si ergono a paladini dell'unità nazionale e del tricolore, solo qualche decennio fa la bistrattavano e sostituivano la bandiera nazionale con la bandiera rossa per contrapporsi ai missini. Quindi prima di fare la morale a qualcun altro dovrebbero ricordarsi di ciò che facevano loro. Preferisco un assessore un po' ingenuo ma genuino piuttosto che un politicante romano, politicamente corretto ma con le mani in pasta. Se l'opposizione va a spulciare tra i gruppi di Facebook è veramente ridotta male". ...
http://www.varesenotizie.it/provincia/52781-tricolore-offeso-la-lega-difende-lassessore-mingardi.html


Naturalmente, il cittadino comune non potrà capire granché dalle dichiarazioni della stampa locale se non ha approfondito i fatti, leggete un articolo recente, infatti:

Deputato svizzero: "Mafia a Varese e Como". E' polemica Un politico ticinese dice che a Varese e Como c'è la criminalità, le reazioni tra le istituzioni del nostro territorio
http://www3.varesenews.it/insubria/articolo.php?id=174123


Ulteriori approfondimenti


Lega dei Ticinesi - Scudo fiscale con Giuliano Bignasca.


- REGIO LEPONTICA
- I Leponti a Varese, altro che "in-zu-bri"!
- I Leponti a Varese: a caccia di bufale in-zu-briche
- Le origini del saccheggio in Lombardia
- Pyramids of northern Italy: the civilization of Leponti
- La Svizzera e le Nazioni Unite
- 16 settembre 2003 - Kaspar Villiger lascia il governo






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