I NOMI DEI PADRI di Emilio Carnevali, inchiesta su coperture di azioni illecite compiute dalla Chiesa Cattolica in Italia
I NOMI DEI PADRI di Emilio Carnevali, inchiesta su coperture di azioni illecite compiute dalla Chiesa Cattolica in Italia
27 settembre 2010
Inserito da Lorella Binaghi
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I NOMI DEI PADRI
Domenica 14 Maggio 2006 01:14
di Emilio Carnevali*
Fonte: www.altrenotizie.org/
L'arresto avvenuto ad Assisi lo scorso 5 aprile 2006 di don Marco
Agostini religioso della Congregazione degli Oblati di San Francesco di
Sales ha riportato alla luce la questione della pedofilia e delle
disattenzioni della Chiesa italiana su queste gravissime vicende. Insieme a
don Marco, attualmente agli arresti domiciliari nella sua casa di Roma,
sono indagati per favoreggiamento anche Ennio Di Giampasquale, ex parroco
di San Benedetto a Pomezia, e Germano Agostini, parroco di San Michele
Arcangelo, sempre a Pomezia, ed ex padre provinciale della stessa
Congregazione degli Oblati di San Francesco di Sales.
Le accuse a carico di don Marco si riferiscono a violenze sessuali a danni
di minori perpetrate a partire dal 1993, anno in cui il religioso prestava
servizio presso la parrocchia Beata Vergine Immacolata di Torvajanica, una
località vicino Roma, ed era animatore del centro giovanile "Ragazzi
Nuovi". Nel 1998 don Marco, a seguito delle prime voci che erano cominciate
a circolare sul suo conto, viene trasferito a Pomezia, dove diventa parroco
di san Benedetto. Nel 2002 viene infine mandato ad Assisi a gestire una
casa di accoglienza della Congregazione. L'inchiesta è scattata due
anni fa a partire dalla denuncia di un giovane di Torvajanica, attualmente
26enne. Sono seguite altre venti denunce di altrettanti ragazzi. Secondo le
testimonianze fin qui raccolte, le vittime degli abusi si sarebbero rivolte
anche all'allora vescovo di Albano, monsignor Agostino Vallini
(recentemente nominato cardinale da Benedetto XVI): "Siamo andati a
raccontargli cosa ci aveva fatto don Marco, ma ci disse che erano solo
chiacchiere". Una storia molto simile a ciò che è accaduto nel
2000 ad Agrigento, con mons. Carmelo Ferraro, vicenda sulla quale si
tornerà più avanti. Del resto il caso di don Marco Agostini non
è nemmeno l'ultimo in ordine di tempo, sebbene sia uno dei pochi che
ha conquistato visibilità sui giornali e sulle televisioni. Negli
ultimi anni, casi di questo genere si sono infatti susseguiti con una
frequenza preoccupante. Eppure - se si è parlato ampiamente dello
scandalo della pedofilia con riferimento ad esempio al clero americano - la
Chiesa italiana sembra assolutamente immune, secondo il quadro disegnato
dai media e dagli stessi vescovi, da questo tipo di problema.
Il 21 maggio del 2002 il segretario della Cei, mons. Giuseppe Betori,
dichiarava che il fenomeno della pedofilia nel clero italiano "è
talmente minoritario che non merita attenzione specifica", non più "di
quanto non vada riservata ad altre categorie sociali". Per questo motivo
"il Consiglio permanente della Cei non ha mai parlato di casi di pedofilia,
alla Cei non c'è nessun elenco in proposito, non abbiamo né casi
in evidenza né una procedura di monitoraggio". I dati che seguono -
che si riferiscono a condanne (per la maggior parte di primo grado) e
procedimenti di indagine (che quindi non sono ancora giunti ad una
sentenza) successivi al 2000, dunque solamente agli episodi più
recenti - possono forse contribuire ad un esame più realistico della
situazione. Solo in pochi casi, infine, si è potuto risalire
all'attuale condizione canonica dei sacerdoti coinvolti. Pressoché
totale è stata la mancanza di disponibilità delle varie curie a
fornire informazioni a riguardo.
2000: Foggia, Ferrara, Napoli, Torino, Modena, Milano Il 10 gennaio
è condannato a sei anni e sei mesi di reclusione don Giorgio
Mazzoccatto per violenza sessuale a danni di minorenni. I fatti si
riferiscono alla metà degli anni '90 quando don Giorgio era parroco di
Arpinova, una frazione a una decina di chilometri da Foggia. L'arresto era
invece scattato nel 1998, quando il sacerdote era passato a dirigere la
parrocchia di Castelluccio dei Sauri, sempre in provincia di Foggia, dove
don Giorgio - tuttora sacerdote - è attualmente residente. Sette
giorni dopo questa sentenza viene condannato a 1 anno e 9 mesi di
reclusione un altro sacerdote. Sessantadue anni, residente nella provincia
di Ferrara, il prete (di lui, come di alcuni altri, non sono state rese
note le generalità) viene riconosciuto colpevole di molestie sessuali
ai danni di due bambini di 9 anni che frequentavano il catechismo. Ancora
pochi giorni dopo, il 23 gennaio, un lungo applauso nella chiesa di S.
Maria della Sanità a Napoli, accompagna la salma di don Giuseppe
Rassello, sacerdote di 49 anni condannato nel 1991 a tre anni e sei mesi
per abusi sessuali su Antonio B., un ragazzo di 14 anni (sentenza
confermata anche in appello nel 1996 pur con la diminuzione della pena a 2
anni e un mese). La cerimonia è presieduta dal card. Michele Giordano
e vede la partecipazione, oltre che di numerosissimi fedeli, anche del
vescovo ausiliare Vincenzo Pelvi, di mons. Bruno Forte e dell'avvocato
difensore della vittima, Enrico Tuccillo, in veste di diacono. Durante la
preghiera dei fedeli, lo stesso Tuccillo interviene con queste parole:
"Signore, ho difeso te innocente e calunniato in padre Rassello. Ora fa di
lui il difensore dei giovani, dei deboli, dei suoi figli amatissimi del
rione Sanità". Siamo al 1° febbraio, quando don Marco Gamba,
parroco a Chiusa San Michele in provincia di Torino, viene condannato a
quattro anni e mezzo di reclusione per abusi sessuali nei confronti di due
giovanissimi chierichetti. Le perquisizioni effettuate dagli investigatori
hanno inoltre rivelato il possesso da parte del sacerdote di quattromila
immagini pedo-pornografiche scaricate da Internet, oltre che di alcune
polaroid scattate a bambini di 11 e 12 anni, assidui frequentatori della
parrocchia: "All'inizio erano solo piccoli amici", ha dichiarato don Marco,
"poi ho cominciato ad accarezzarli, sempre meno castamente". Il 20 maggio,
sempre del 2000, muore di infarto don Giorgio Govoni, parroco 59enne di
Staggia di San Prospero (Modena). Il sacerdote era stato accusato di far
parte di una banda di pedofili che praticava violenze a danni di minori
nell'ambito anche di riti satanici presso il cimitero di Massa Finalese,
nel modenese. Dopo un'inchiesta giudiziaria caratterizzata da trecento
testimonianze, 57 udienze, 5.000 pagine di atti, sette interrogazioni
parlamentari, la corte ha pronunciato 14 condanne, fra i 2 e i 19 anni di
carcere, e due assoluzioni, confermando così l'impianto accusatorio
dei pubblici ministeri Andrea Claudiani e Carlo Marzella. Questi ultimi
avevano chiesto per don Giorgio una condanna a 14 anni, ma il decesso del
prete pochi giorni prima della sentenza ha indotto i giudici a non
pronunciarsi sul suo conto "per morte del reo". Tra i condannati anche
genitori, zii e nonni dei bambini vittime delle violenze, già da tempo
sottratti alle rispettive famiglie. Tra i più strenui sostenitori
dell'innocenza di don Giorgio vi era, fra gli altri, il vescovo di Modena
mons. Benito Cocchi e l'ex vicepresidente della Camera Carlo
Giovanardi, che, dopo le richieste dei pubblici ministeri di 130 anni
complessivi di reclusione per gli imputati coinvolti nel processo, aveva
così commentato: "È terrificante che un pm si basi solo sui
racconti di bambini, strappati alle famiglie". A novembre un sacerdote
milanese viene infine condannato con rito abbreviato a 4 anni e 2 mesi di
reclusione per violenza sessuale su alcuni ragazzini ospitati della
comunità che dirigeva. Nel corso delle indagini svolte dalla polizia
è emerso, oltre al fatto che i ragazzini sarebbero stati intimoriti e
indotti al silenzio da chi all'interno dell'istituto sapeva, che il
religioso nei primi anni '90 aveva abusato anche di una bambina di 7
anni.
2001: Genova, Milano Il 29 gennaio 2001 il tribunale civile di
Chiavari condanna don Pino Carpi al pagamento di 30 milioni di lire per le
molestie ai danni di una ragazza 14enne all'epoca dei fatti. Don Pino,
allora parroco di Santa Margherita Ligure, era stato prosciolto nella prima
fase processuale per un vizio di forma, pur essendo stato riconosciuto
colpevole nella motivazione della sentenza. Attualmente il sacerdote è
parroco della Basilica di S. Maria di Nazareth a Sestri Levante (Genova).
Il 26 giugno don Renato Mariani, parroco di San Giuliano Milanese, è
condannato a 4 anni di reclusione per violenza sessuale su giovani,
violenza privata e appropriazione indebita. Attualmente il sacerdote è
residente con incarichi pastorali a Garbagnate Milanese.
2002: Napoli, Milano Il 14 settembre è arrestato in Messico,
nel convento di Iztapalapa, nelle vicinanze della capitale del Paese, un
sacerdote messicano che tra il 1999 e il 2000 era stato viceparroco in una
chiesa del napoletano. Don Gaudencio, questo il nome del prete, è
stato accusato di abusi sessuali a partire dalla denuncia di una bambina
che all'epoca dei fatti aveva dieci anni e frequentava il catechismo.
Secondo le indagini della procura di Napoli si sarebbe di fronte a "un
quadro allarmante" in ordine all'ampiezza del numero di minori coinvolti,
suddivisi dal sacerdote in "gruppi distinti per età e conseguentemente
per tipologia e prestazioni sessuali". Il 30 dicembre 2002 vengono
arrestate sette persone su mandato del gip del tribunale di Bari Maria
Mitola per il reato di divulagazione di materiale pedopornografico via
internet. Tra gli accusati c'è anche un parroco 37enne della provincia
di Milano al quale sono state sequestrate diverse immagini
pedopornografiche.
2003: Bergamo, Milano, Teramo, Palermo, Cuneo, Oristano Il 6 maggio
un'indagine condotta dal commissariato di Rapallo in collaborazione con la
questura di Genova, porta all'arresto di una banda di pedofili costituita
da quattro persone, fra cui il parroco di una chiesa di Bergamo (D. B., 56
anni). La banda adescava ragazzini maschi tra gli 11 e i 17 anni offrendo
loro regali costosi e proponendogli viaggi all'estero. Così Claudio
Sanfilippo, capo della squadra mobile di Genova, e Carlo Di Sarro,
dirigente del commissariato di Rapallo, hanno descritto le attività
del gruppo: "In poco più di sei mesi abbiamo osservato decine e decine
di adescamenti. La banda sceglieva soprattutto ragazzini provenienti da
famiglie in situazioni di disagio socio-economico. Le prestazioni dei
bambini e dei ragazzi venivano anche pagate dai 30 agli 80 euro: alcuni
venivano avviati alla prostituzione, altri si intrattenevano con il
sacerdote e i suoi complici. Era il sacerdote che forniva spesso i soldi
per le spese necessarie ad adescare i ragazzini". Il 27 maggio un frate ex
insegnante di un istituto privato di Milano è condannato a 4 anni e 8
mesi di reclusione per molestie sessuali ai danni di cinque bambine della
scuola elementare. Il 25 luglio viene arrestato don Bruno Tancredi, 59
anni, originario di Giulianova (dove aveva servito come diacono nella
parrocchia San Flaviano) e parroco della chiesa della frazione di
Monticelli in provincia di Teramo. L'accusa è di violenze ai danni di
due minori, uno dei quali disabile, dell'età di 14 e 16 anni. Don
Bruno sarà condannato dopo un processo con rito abbreviato a 6 anni di
reclusione per pedofilia. Attualmente è sacerdote in diocesi senza
ricoprire alcun incarico. Il 17 settembre il Gip della Procura della
Repubblica di Palermo impone il divieto di soggiorno nel capoluogo
siciliano e nella provincia a don Paolo Turturro, parroco antimafia della
chiesa di Santa Lucia di fronte all'Ucciardone. Don Paolo è fondatore
dell'associazione "Dipingi la pace". Le indagini sono partite dalla
denuncia dei genitori di due bambini di dieci anni. Nel corso del processo,
tutt'ora in corso, i difensori dell'imputato hanno inserito nella lista dei
testimoni l'ex procuratore di Palermo Giancarlo Caselli, l'ex sindaco
Leoluca Orlando e un altro sacerdote antimafia, Giacomo Ribaudo, parroco
della Magione. L'1 ottobre la Corte d'Appello di Torino conferma la
condanna inflitta in primo grado a don Luciano Michelotti, ex parroco di
una frazione di Vicoforte (Cuneo) per la detenzione di materiale
pedopornografico. A novembre viene arrestato un parroco di Oristano, in
Sardegna, con l'accusa di pedofilia. L'inchiesta della Procura della
Repubblica di Oristano è scattata sulla base di due denunce, una delle
quali riguarda una ragazza minorenne, su fatti che sarebbero avvenuti in
parrocchia.
2004: Forlì, Torino, Roma, Varese, Grosseto, Nuoro, Agrigento,
Alessandria, Bari, Savona Dopo aver ammesso alcune responsabilità,
è condannato a 2 anni di reclusione per pedofilia un prete della
parrocchia dei Romiti di Forlì. Un anno e 8 mesi, più il
pagamento di 45.000 euro per risarcimento de danni morali, è la
condanna inflitta a don Roberto Volaterra, parroco di Castagnole Piemonte
in provincia di Torino arrestato il 2 febbraio 2004 per violenza sessuale
nei confronti di una bambina di 13 anni che frequentava l'oratorio. Al
momento dell'arresto il parroco era stato difeso con forza dai cittadini
del suo paese che non avevano creduto alla tesi della famiglia della
vittima. Lo stesso sacerdote aveva però confessato durante
l'interrogatorio dei magistrati inquirenti: "Avevo perso la testa per
quella ragazzina, le sue accuse nei miei confronti sono vere". Attualmente
don Roberto è cappellano di S. Andrea a Savigliano (Cuneo). Una
ventina di giorni dopo l'arresto del prete di Castagnole, il 25 febbraio,
viene arrestato anche il parroco della chiesa di San Gioacchino di
Colleferro, in provincia di Roma. Don Paolo Pellegrini, di 52 anni, era
già stato segnalato ai carabinieri nel '98 dal padre di una giovane di
Colleferro per essersi denudato di fronte alla ragazza. Ora l'accusa è
di violenza sessuale aggravata su un minorenne, e le perquisizioni
effettuate dagli investigatori portano alla luce filmati e foto che
inchiodano il parroco, il quale conservava questo materiale in canonica.
L'11 giugno don Paolo è condannato con rito abbreviato a 6 anni di
reclusione, più il pagamento di una provvisionale di 60.000 euro, per
violenza sessuale e istigazione all'uso di sostanze stupefacenti.
Condannato in ottobre a 3 anni e 4 mesi don Roberto Mornati, sacerdote di
Gavirate (Varese), accusato di atti di pedofilia nei confronti di dodici
ragazzi del paese. Il prete ha goduto di attenuanti sia per il
riconoscimento della seminfermità mentale, sia per il pagamento di
280mila euro come risarcimento per le vittime. Don Roberto era arrivato a
Gavirate negli anni '80, trasferito dalla Curia dopo aver già subito
un processo per molestie. Patteggia una pena di soli 2 anni e 6 mesi don
Felice Cini, condannato l'1 luglio per aver molestato sessualmente alcuni
bambini della piccola parrocchia di Arcille, una frazione del comune di
Campagnatico (Grosseto). E a 4.600 euro ammonta la multa comminata il 20
aprile - dopo patteggiamento - al rettore del seminario vescovile di
Lanusei (Nuoro) don Pietro Sabatini per aver comprato con carte di credito
via internet immagini a contenuto pedopornografico. Ricorre al
patteggiamento anche don Bruno Puleo, sacerdote condannato il 7 luglio a 2
anni e 6 mesi di reclusione per abusi sessuali nei confronti di 7 ragazzi
che frequentavano il seminario di Agrigento. Una delle vittime degli abusi,
Marco Marchese, è attualmente impegnato in numerose iniziative di
lotta alla pedofilia ed è animatore dell'Associazione per la
Mobilitazione Sociale. Marco ha raccontato di aver cominciato a subire
violenze all'età di 12 anni, appena entrato in seminario. Le violenze
si protraggono per 4 anni, fino a quando il ragazzo trova la forza per
andare a parlare con il vice rettore, don Silvano Castronovo, ed il rettore
del seminario, don Gaetano Montana, che però gli rispondono di stare
tranquillo e in silenzio. Marco si rivolge allora al vescovo di Agrigento,
mons. Carmelo Ferraro: è il novembre del 2000. Anche il vescovo non
prende alcun provvedimento e nel frattempo don Bruno continua ad abusare
anche di altri ragazzi. Rivoltosi ad un avvocato, Marco riceve l'offerta di
45 milioni di lire dalla curia, ma in risposta decide di presentare un
esposto alla procura della Repubblica. Il giorno dopo la condanna di don
Bruno, Marco invia una lettera a mons. Ferraro (pubblicata sul n. 54 di
Adista del 17 luglio 2004). Eccone un breve stralcio: "Scrivo a lei,
Eccellenza reverendissima monsignor Carmelo Ferraro, arcivescovo
metropolita della Chiesa Agrigentina. Scrivo proprio a lei che, una sera di
novembre del 2000, ha ascoltato, quasi con indifferenza, il mio racconto.
Forse lei non immagina nemmeno quanto mi sia costato, in quell'occasione,
rivivere i momenti più brutti della mia vita. Ma a lei che importa?
Scrivo a lei perché sono addolorato e profondamente amareggiato dal
suo silenzio. Non per lei, di cui mi importa ben poco, ma per questa povera
Chiesa, che si ritrova ad essere guidata da una persona che non ha saputo
dirigere il gregge affidatogli, soprattutto i piccoli e gli indifesi".
Ancora attraverso patteggiamento il 14 luglio è condannato a poco
più di tre anni di reclusione per pedofilia padre Domenico Marcanti,
48 anni, animatore del doposcuola alla scuola media dell'Istituto Don
Orione di Alessandria. Bambini tra i sei mesi e i sei anni erano invece i
protagonisti di una collezione di foto pedopornografiche trovata il 3 marzo
nell'abitazione di un padre domenicano, Giancarlo Locatelli, 44 anni,
segretario dell'Istituto di teologia ecumenica "San Nicola" di Bari e uno
dei referenti della parrocchia di San Nicola presso l'omonima Basilica.
Infine, il 15 ottobre viene condannato a 3 anni e mezzo di reclusione don
Giorgio Barbacini per aver compiuto atti sessuali nei confronti di un
minorenne extracomunitario, con l'aggravante di averne avuto la custodia e
la tutela. I fatti risalgono al 2000, quando don Giorgio era responsabile
della comunità "Migrantes" di Savona, istituita dalla Curia per
tutelare i giovani extracomunitari con problemi di ambientamento.
Attualmente don Giorgio è stato trasferito in un'altra diocesi; nei
suoi confronti non è mai stata avviata alcuna procedura
ecclesiastica.
2005: Como, Cuneo, Arezzo, Napoli Il 20 maggio viene arrestato il
parroco di Laglio (Como) don Mauro Stefanoni, 37 anni. È accusato di
violenza sessuale su un ragazzo di 14 anni affetto da un lieve ritardo
mentale e di detenzione di materiale pedopornografico. Il processo,
inizialmente fissato per il 28 marzo 2006, è stato rinviato al 31
ottobre dopo che i legali della difesa hanno presentato un certificato
medico che attesta l'impossibilità dell'imputato di essere presente.
Attualmente don Mauro è vicario parrocchiale presso la parrocchia SS.
Crocifisso a Ponte Tresa (Varese). Prende il nome dal titolo di un recente
film di Pedro Almodovar, La mala educación, l'operazione condotta
dalla questura di Cuneo che nell'estate del 2005 porta all'arresto di don
Renato Giaccardi, 42 anni, sacerdote monregalese, originario di Magliano
Alpi (Cuneo), responsabile della preparazione religiosa, in qualità di
"vicario moniale", di alcuni istituti della diocesi di Imperia e di
Albenga. Le accuse sono induzione alla prostituzione, favoreggiamento e
sfruttamento di minorenni. Secondo quanto hanno affermato gli inquirenti, i
minorenni coinvolti sarebbero una trentina, italiani ma soprattutto
extracomunitari, tra i 13 e i 17 anni. Le "prestazioni" dei ragazzi
venivano poi ricompensate dal sacerdote con biglietti cinematografici,
gelati e dolci. Per ogni nuovo amico presentato, il premio era invece una
banconota da 10 euro. Più di trenta - tra giovani e giovanissimi -
sono le vittime di don Pierangelo Bertagna, parroco di 44 anni dell'abbazia
di Farneta (Arezzo), arrestato l'11 luglio del 2005. Il parroco ha
confessato davanti ai giudici della procura di Arezzo tutti i reati di
violenza sessuale segnalati dalle famiglie dei bambini della sua
parrocchia, più altri risalenti a periodi precedenti, quando Bertagna,
originario del bresciano, ancora non era entrato in seminario. Il 15
novembre inizia un procedimento civile che vede coinvolta la Curia
arcivescovile di Napoli citata in giudizio dai legali di un ragazzo (14enne
all'epoca dei fatti) che avrebbe subito violenza sessuale da un sacerdote
dei Quartieri Spagnoli. Quest'ultimo era stato prosciolto nel 2002 per
incapacità di intendere e volere nel momento in cui sarebbero stati
commessi gli atti. Ora Luciano Santoianni, uno dei legali del ragazzo,
denuncia: "Riteniamo che la Curia debba rispondere per la condotta tenuta
da un suo sacerdote per una vicenda che richiama molto da vicino quelle
accadute negli Stati Uniti. Crediamo infatti che questa vicenda si sarebbe
potuta evitare se, a monte, la Curia avesse esercitato una funzione di
controllo e verifica psico-attitudinale su quel sacerdote".
2006: Roma, Ferrara, Lecce Oltre all'arresto di don Marco Agostini,
di cui si è già parlato, da segnalare per questa prima parte
dell'anno anche l'avvio del processo a un sacerdote ferrarese di 60 anni,
accusato di violenze sessuali su dieci bambine dell'asilo che gestiva nella
sua parrocchia. All'apertura del processo, avvenuta lo scorso 23 marzo, i
giudici del tribunale collegiale di Ferrara hanno però respinto la
richiesta delle parti civili (ben 17 tra genitori ed educatrici) di citare
come "responsabili civili", per l'eventuale risarcimento di danni morali e
materiali, la Curia di appartenenza del sacerdote, la parrocchia che
gestiva, il ministero dell'Istruzione e il Csa (ex provveditorato): secondo
le parti civili, nonostante fossero state date segnalazioni chiare della
situazione dell'asilo (lettere di genitori alla Curia), nessun ente è
intervenuto e, soprattutto, ha sottovalutato le segnalazioni stesse.
Infine, lo scorso 3 maggio, viene arrestato don Donato Bono, parroco 44enne
di Sternatia, in provincia di Lecce. Il sacerdote era stato messo agli
arresti domiciliari un mese prima, dopo essere stato trovato in auto con un
minorenne impegnato in atti osceni. Durate gli arresti domiciliari,
però, don Donato si sarebbe adoperato per inquinare le prove a suo
carico, facendo esercitare pressioni sui genitori del minorenne e sul
ragazzo stesso. A questo punto il pm titolare dell'inchiesta, Francesco
Polino, ha disposto un inasprimento del provvedimento originario. Secondo i
primi accertamenti i ragazzi coinvolti dalle 'attenzioni' del sacerdote
sarebbero una dozzina, tutti maschi e minorenni. * per gentile concessione di Adista.
Approfondimenti
ROMA - Abusi su ragazzi in parrocchia, chiesto il rinvio per don Ruggero Conti, 17 marzo 2009.
http://www.corriere.it/cronache/09_marzo_17/pedofilo_don_f23c5d0c-130b-11de-8994-00144f02aabc.shtml
I più cordiali ringraziamenti lettrici e lettori ai testi da me
pubblicati e in considerazione dei contenuti. Se apprezzate queste ricerche
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L'editrice Lorella Binaghi.
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