THOMAS CASAROTTO UN ALTRO ATLETA ESPIANTATO,
“preliminarmente” donato dai genitori su illecita richiesta dei
medici.
Di Nerina Negrello
THOMAS CASAROTTO UN ALTRO ATLETA ESPIANTATO,
“preliminarmente” donato dai genitori su illecita richiesta dei
medici.
Di Nerina Negrello
19 settembre 2010
Inserito da Lorella Binaghi
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LEGA NAZIONALE CONTRO LA PREDAZIONE DI ORGANI E
LA MORTE A CUORE BATTENTE
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COMUNICATO STAMPA
ANNO XXVI - n. 12
17 Settembre 2010
THOMAS CASAROTTO UN ALTRO ATLETA ESPIANTATO
“preliminarmente” donato dai genitori su illecita richiesta dei
medici
Ce lo aspettavamo che lo avrebbero espiantato, quasi tutti gli sportivi
vengono espiantati quando hanno un trauma cranico; i giornalisti già
il giorno dell'incidente ne parlavano al passato. Cosa diranno i medici
coordinatori degli espianti/trapianti ai genitori di questi atleti per far
loro firmare l'illegale e illecita donazione di organi? Vostro figlio era
così bello, così forte, così sano, è un peccato perdere
tanto ben di dio? Organi così vigorosi fanno gola.
Thomas Casarotto, ciclista dilettante di Schio, 19enne, ha battuto contro
un SUV (pare parcheggiato) rovinando a terra, venerdì 10 settembre.
Trasportato in elicottero all'ospedale di Udine ha riaperto gli occhi
brevemente. Il Gazzettino.it riporta “...i danni cerebrali subiti
nella caduta rendono praticamente impossibile un intervento
chirurgico”. Impossibile o rischioso? Sono anni che il Prof. Dr.
Massimo Bondì, patologo e chirurgo generale, dichiara: “Il
drenaggio nei traumi cranio-cerebrali deve considerarsi terapia urgente
quanto il blocco di una emorragia”. Forse hanno omesso l'intervento
per timore che morisse sotto i ferri e pertanto diventasse inutilizzabile
per il trapianto?
Sempre dal Gazzettino.it rileviamo “Il collegio dei medici di Udine
ha deciso di staccare i macchinari che mantenevano in vita il giovane
corridore” per procedere all'espianto. Falso. E' esattamente
l'opposto: i medici hanno dichiarato d'autorità la morte cerebrale
sulla base dei protocolli variabili di Stato mantenendo la ventilazione e
le cure sul dichiarato morto, ma vivo per la natura, al fine di mantenere
efficienti gli organi che vanno espiantati mentre il malato respira e il
sangue circola. Quindi è l'espianto che ha ucciso.
Ancora il Gazzettino riporta: “...di concerto con i genitori è
stato disposto l'espianto degli organi per la donazione”. Ci
domandiamo se sono i medici che danno informazioni distorte ai giornalisti
oppure costoro coscientemente colludono con i medici addebitando alle
famiglie decisioni non lecite frutto di mala informazione. La legge prevede
per i familiari il diritto di opposizione all'espianto per i maggiorenni
che non si sono espressi, ma non quello di donazione. Quella firma di
donazione serve ai medici e allo Stato per scaricare sui genitori la
responsabilità dell'espianto, che li turberà per tutta la vita.
In questi accadimenti notiamo un cinismo eccezionale da parte dei medici ed
un'eccezionale carenza di difesa da parte delle famiglie.
Il presidente Mauro Flora dell'Uc Arcobaleno Generali di Mestre poteva
almeno trovare le parole per difendere il suo atleta e aiutare i genitori a
dire di No all'espianto, che ha messo la parola FINE alla vita di
Thomas.
Che i giovani di Schio (VI) e gli sportivi imparino dal sacrificio imposto
a Thomas a dire sempre NO preliminarmente e per iscritto a questi famelici
espiantatori che non rispettano alcun dolore e che ci vogliono abituare ad
accettare la macellazione in nome di un presunto “bene
sociale”.
Comitato Giovani Matteo Ciarimboli
Presidente
Nerina Negrello
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