Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi e la Morte a Cuore Battente: 10/10/2010 VIII GIORNATA MONDIALE CONTRO LA PENA DI MORTE OMICIDI GIUDIZIARI - OMICIDI SANITARI
Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi e la Morte a Cuore Battente: 10/10/2010 VIII GIORNATA MONDIALE CONTRO LA PENA DI MORTE OMICIDI GIUDIZIARI - OMICIDI SANITARI
13 ottobre 2010
Inserito da Lorella Binaghi
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LEGA NAZIONALE CONTRO LA PREDAZIONE DI ORGANI E
LA MORTE A CUORE BATTENTE
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COMUNICATO STAMPA
ANNO XXVI - n. 13
10 Ottobre 2010
10/10/2010
VIII GIORNATA MONDIALE CONTRO LA PENA DI MORTE
OMICIDI GIUDIZIARI - OMICIDI SANITARI
La Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi e la Morte a Cuore
Battente sollecita gli Stati a porre fine non solo alle inumane sentenze
giudiziarie, ma anche e soprattutto alle sentenze sanitarie di “morte
cerebrale”, finalizzate a crudeli e bestiali espianti.
La sentenza di morte è da condannarsi sempre e comunque perché
indice di bestialità istituzionale. Quindi perché
“tu” che condanni la pena di morte sui cosiddetti delinquenti,
accetti e non condanni le sentenze autoritarie di “morte
cerebrale”, dichiarate su innocenti che hanno perso la coscienza per
lesione cerebrale da incidente o malattia? Sentenze a totale arbitrio
medico, senza difensore. Lo sai che la dichiarazione di “morte
cerebrale” è una finzione imposta sulla base di protocolli
variabili di Stato? Una finzione utile agli affari della chirurgia
sostitutiva (espianti/trapianti), introdotta per proteggere medici e
chirurghi che squartano dall'ugola al pube, a cuore battente, senza
anestesia, per procacciarsi organi da trapiantare. Così facendo
uccidono, ma non vanno in galera né sulla sedia elettrica (là
dove c'è) perché li protegge la legge dello Stato, così come
la legge di certi Stati ancora protegge giudici e boia. Ma il boia ha
più dignità di questi medici e di questi chirurghi, in quanto la
sua abilità consiste nella rapidità dell'esecuzione, mentre
medici e chirurghi espiantatori la morte la inducono con la tortura, sia
prolungando l'agonia nella ricerca del ricevente, sia mantenendo vivo il
paziente curarizzato per varie ore mentre lo svuotano/macellano come se
fosse un “maiale di cui non si butta via niente”.
Decine dei prigionieri dei bracci della morte sono risultati poi innocenti,
similmente i traumatizzati cranici considerati “spacciati”, se
strappati dalle mani di quelle carogne sadiche e trattati tempestivamente
con terapie mirate (drenaggio etc), potrebbero essere salvati e alcuni
furono salvati nonostante fossero considerati in “morte
cerebrale”.
E' dimostrato che la classe sociale ha un peso nel determinare chi viene
condannato alla pena di morte e chi viene dichiarato “morto
cerebrale” per ricambio. E' tempo di urlare al mondo questa vergogna,
solo esseri infami possono colpire a morte e freddamente chi è
sequestrato in “rianimazione” e chi è sequestrato in
prigione.
Presidente
Nerina Negrello
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