Storie italiane. Di Alessandro Vanno De' Vanni
Storie italiane. Di Alessandro Vanno De' Vanni
15 febbraio 2011
Inserito da Lorella Binaghi
Spedisci E-Mail
Alessandro Vanno De' Vanni l'autore in storia d'amore fra un padre e
suoi figli delle più intense riportate fra il XX e il XXI secolo e
d'informazioni sul costume governativo in Italia degli ultimi trentacinque
anni. Alessandro Vanno De' Vanni è membro dei servizi segreti italiani
ora temporaneamente "congelato", entrato in comunicazione con me tramite
pagine pubblicate in face book nel dicembre 2010 e ritrovandosi subito in
seguito censurato dall'amministrazione stessa su commissione di misteriosi
personaggi influenti riprende narrazione pubblicata dalla moglie Manuela
Birgit presso il link originale http://mialma732.blogspot.com/2009/07/bambini-rapiti-ai-genitori.html
I miei più intensi ringraziamenti ad Alessandro e sua moglie
Manuela.
(...).
Lorella Binaghi
http://mialma732.blogspot.com/
Marchese Alessandro Vanno De' Vanni, Stato italiano, Gabinetto del Ministro
della Difesa, SISMI ex Servizi Segreti Militari.
jeudi 30 juillet 2009
INFORMATIONS SENSIBLES VENDUES POUR MILIONS DE DOLARS PAR CERTAINES
AUTORITES FEDERALES SUISSES Envoyé le 21 mars 2008
Al Signor Procuratore di San Gallo(?)
nominato dal Parlamento Elvetico lo scorso ottobre 2007 (?) quale
responsabile, con pieni poteri, per la identificazione delle persone e
delle istituzioni federali svizzere che vendono a paesi e servizi
d'intelligenze delle informazioni sensibili e riservatissime di carattere
bancario, giudiziario ed economico industriale. Alla attenzione dei Signori
Procuratori dei vari Cantoni elvetici che potrebbero essere stati
co-nominati in questa delicata indagine. Signore, Signori,
non essendo in grado di districarmi nella complessità delle vostre
leggi federali e cantonali, non avendo alcun difensore professionista
poiché costoro hanno rifiutato l'incarico a difendermi, ad esempio
Carlo Sommaruga, vista la "pericolosità degli eventi che mi
riguardano" e considerato che esiste nel vostro paese un "potere occulto"
pericolosissimo per me ma anche per i vostri avvocati, mi vedo costretto a
dichiarare pubblicamente alcuni fatti che mi riguardano e che riguardano
sopratutto i vostri "potenti rappresentanti politici e non". Nella mia
qualità di "rifugiato politico italiano" presente sul vostro
territorio sin dal 15 marzo 2000 all'atto della mia presentazione presso le
vostre autorità vi proposi (intendendo al vostro paese ed alle vostre
autorità), do ut des, di fornirvi delle prove dimostranti che nel
vostro paese, alcune autorità e personalità pubbliche svizzere,
usavano ed usano il loro potere di accesso alle informazioni "sensibili"
per venderle a nazioni ed a servizi d'intelligence straniere. In cambio
delle prove e dei documenti in mio possesso, mi avevate garantito un
"discreto" riconoscimento del mio "status giuridico internazionale di
rifugiato" garantendomi la cittadinanza facilitata a seguito di matrimonio
con una cittadina svizzera (ma anche cittadina degli Stati Uniti d'America)
purché non rivelassi quel che vi avevo rivelato con documenti alla
mano. Le conseguenze sono state che voi non solo avete mentito a me ma lo
avete fatto al vostro popolo ed alla vostra giustizia ed allo stato di
diritto che declamate essere, bugiardamente, mentre in realtà vendete
tutto ed ogni cosa al miglior offerente. Ho pazientemente atteso le vostre
conclusione, non avendo io alcun diritto di entrare nelle vicende di casa
vostra, immaginando che mi tenevate sotto strettissimo controllo (essendo
la mia vita e quella della mia famiglia da voi gestita, controllata e
guidata) per la semplice ragione che volevate accertarvi chi avrebbe
tentato di uccidermi per farmi tacere, per avere almeno uno dei "capi della
inestricabile matassa" e poter risalire sulle complicità. Naturalmente
non era importante che potessero uccidermi, come è stato tentato,
oppure che potessero colpire degl'innocenti; Voi volevate identificare i
vostri traditori sulla mia vita in cambio di nulla. Da parte mia ho
mantenuto, come già in precedenza per gli "affari" Lindner Elisabeth,
Urs Flachsmann ed altri in merito alla uccisione dell'allora Procuratore
Generale di Basilea e della Signora Carla del Ponte, allora Procuratore
Federale, la parola data e vi ho messi nella condizione di tutelare
gl'interessi del vostro paese. Da parte delle autorità svizzere, ad
ogni livello, per contro, sono stato perseguitato, assieme alla mia
famiglia, sino ad aver tentato di farmi uccidere in ospedale a Ginevra,
facendo scomparire tutti i miei dossier medici e non soddisfatti delle
tante porcheria alle quali mi avete sottoposto, avete falsificato atti
giudiziari che mi vedevano vittima di vostri "informatori" ed agenti sei
servizi segreti militari italiani, in specifico tale : Benedetto Toscanelli
abitante a Worb-Berna. Tra i magistrati corrotti e pronti a falsificare
fatti, eventi e dossier, vi sono alcuni personaggi a me non noti in
specifico ma che se voleste sono facilmente identificabili ed in
particolare vi è il magistrato di Schlosswil che avrebbe dovuto
giudicare e che non solo non ha giudicato ma mi ha anche fatto pesantemente
minacciare, a nome di Blocher, allora Ministro della Giustizia e della
Polizia. Una delle persone, in Svizzera, che doveva essere il mio
interlocutore con riguardo alla mia protezione ed alla concessione della
cittadinanza che mi avrebbe successivamente consentito di espatriare negli
USA ed alla quale ero stato diretto dalle mie conoscenze ed antichi
collaboratori, si chiama Christopher Blocher e costui, garantitomi da
persone del livello di Licio Gelli, era e forse è ancora uno dei
"fornitori d'informazioni sensibili svizzere", ma essendo un "intoccabile"
ed in grado di ricattare chiunque in quanto sembra che siano molti gli
scheletri negli armadi della Confederazione Elvetica, nessuno osa e
oserà mai di indagare su di lui e sulla filiera ai suoi ordini
all'interno del Governo Federale, delle Banche e di ogni altra realtà
produttivo-finanziaria svizzera. In oltre otto anni non vi siete mai
degnati di accertare quali siano stati e siano i canali di questi
tradimenti e di queste vendite d'informazioni riservate che vengono vendute
a milioni di dollari da pagarsi anticipatamente su banche dei Caraibi.
Oggi, dopo aver inutilmente chiesto di essere rispettato come cittadino ed
essere umano, dopo aver chiesto inutilmente la restituzione dei miei
documenti e del mio passaporto e dopo avervi chiesto la restituzione della
mia dignità giuridica, cosi' come la mia libertà, vi faccio dono
di uno dei "capi della matassa" invitandovi di verificare con attenzione e
molto rapidamente chi altri fa parte della "sceneggiata" e che puo'
decidere chi far vivere e far morire chiunque tra noi. Qui in allegato la
copia della mia ennesima quanto inutile lettera spedita al vostro Ministero
della Giustizia a Berna. Mi spiace se il tono della mia missiva è
particolarmente duro e da l'impressione di voler offendere tutto il popolo
svizzero. Cosi' non è ed ho già chiesto scusa per questo mio
"refuso" ma non mi va di essere al centro del mirino dei vostri killers di
stato e destinato ad una morte che le vostre autorità definiranno
ufficialmente essere stata "naturale" nonostante dei vistosi segni sul mio
collo vi diranno che invece sono stato strangolato, magari da quel
Benedetto Toscanelli che tanto proteggete. Prof. Alessandro Vanno de' Vanni
Ginevra
Informations sensibles vendues par certaines autorites federales suisses
Alla attenzione personale della Signora Ministro della Giustizia della
Confederazione Elvetica Signora Eveline Widmer - Schlumpf e per
conoscenza
al Signor Ministro Supplente Signor Moritz Leuenberger
Gentile Signora Ministro della Giustizia,
nella mia qualità ufficiale e legale di "rifugiato politico italiano"
in Svizzera ho chiesto ai suoi uffici, cosi' come al suo ben poco illustre
e ben poco degno predecessore, la definizione della mia condizione
giuridica internazionale, ovvero di essere consegnato all'Alto
Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati affinché costoro
prendessero la responsabilità di restituirmi lo "status di persona
umana con diritti" dei quali il suo paese mi ha illegalmente, abusivamente
e "manu militari", privato. Ancora oggi, dopo otto lunghi anni, sono
sprovvisto di documenti d'identità, avendomeli voi sequestrati, in
special modo del passaporto avendomene il suo "altissimo ufficio"
rifiutatone la restituzione. Seguento le leggi stabilite dal diritto
internazionale e nazionale interno Svizzero, ho fatto richiesta al suo
ufficio di "passaporto provvisorio Elvetico" per poter compiere un viaggio
negli Stati Uniti d'America, unitamente a mia moglie, di cui ella ne é
cittadina, intendendo essere presente e collaborare alla campagna
elettorale di uno dei candidati alla Presidenza degli Stati Uniti d'America
ma mi é stato ancora una volta rifiutato. Il mio essere stato un
docente Universitario di Marketing e Management Politico, oltrecché un
esperto di lingua e cultura latinoamericana e mia moglie una esperta in
comunicazioni, poliglotta tra cui ispanofona, ci rende particolarmente
indicati a svolgere il ruolo di promotori del Candidato USA, che lei ci
rifiuta. La morte della Signora Karen Ingrid Nocker, avvenuta lo scorso 7
di marzo a Ginevra e madre della Signora Manuela Birgit Vanno de' Vanni,
mia moglie, c' impone di trasferire le sue ceneri negli USA, di cui ne
è stata cittadina esemplare ma essendo io sprovvisto di passaporto,
cio' ci è impedito. Non credete che sia troppo voler "imprigionare"
anche le ceneri di una defunta oltre a praticare la persecuzione, la
tortura psicologica e l'esclusione sociale per me e mia moglie, la cui
unica colpa è di aver creduto in una Svizzera civile e democratica ?
La mia presenza nel vostro paese data dal 15 marzo 2000 ed in tanto tempo
la vostra Polizia Federale ed i vostri Servizi d'Intelligence non hanno
tovato la benché minima prova di una mia "cervellotica quanto
paranoica" appartenenza a "gruppi politici" di qualsiasi origine, colore,
tendenza, interesse, cosi' come non è stata mai accertata alcuna mia
"amicizia o prossimità" con persone socialmente pericolose di
qualsiasi nazionalità, contrariamente a quanto ha asserito l'Arma dei
Carabinieri (nel contempo Arma dello Stato, Servizi Segreti Militari e
Servizio "occulto" di Controllo dei cittadini italiani). Sin dalla mia
venuta in Svizzera ho depositato la domanda di protezione internazionale,
secondo quanto previsto dalla Convenzione di Ginevra del 1951. L' Arma dei
Carabinieri, storicamente nemica ed oppressora degl'italiani, con la quale
il suo ufficio ed il suo paese si sono sempre trovati in sintonia e
collaborato sul mio nome e sulla mia qualifica di rifugiato, ha fornito
alla Svizzera false e gravissime informazioni sulla mia persona, nonostante
il divieto assoluto dettato dalle Nazioni Unite e dalle Convenzioni
Internazionali, poiché una tale pratica pone in pericolo la vita del
rifugiato e della sua famiglia. Prova di quanto da me, gravemente, asserito
si trova nei documenti del Tribunale dei Minori di Roma, presso l'ufficio
del Procuratore della Repubblica di detto Tribunale, Simonetta Matone,
notoriamente collaboratrice dei Servizi Segreti Militari e Civili italiani
e nelle mani della vostra spia: Benedetto Toscanelli, abitante a Worb,
Berna ed originario di Subiaco in provincia di Roma e figlio/complice di
tale Carla Scena, abitante in Ostia, Roma ed infermiera presso il locale
Ospedale GB Grassi, vostri informatori. Posso comprendere che la Svizzera
non contempli il "coraggio, la lealtà, la responsabilità,
l'onore" tra gli attributi trasmissibili al suo popolo, nonostante il
Parlamento, lo scorso dicembre, nella sua "cacciata del diavolo Blocher"
abbia dimostrato integralmente tutte queste qualità non comuni e non
piu' in uso. Non credo si debba avere del "coraggio di Stato" per
restituire ad un cittadino italiano il proprio passaporto e la sua propria
dignità di uomo integro e degno del proprio nome e delle proprie
origini, nonché creditore verso il vostro paese di "pinocchio" per il
bene fattovi e per avervi dato la possibilità d'indagare sui vostri
"altissimi rappresentanti pubblici" i quali vendono, letteralmente, a paesi
stranieri per milioni di dollari, delle "informazioni internazionali
sensibili" . Tradimento, questo, che vi ha costretti a nominare il
Procuratore Generale di San Gallo, indagatore con pieni ed ampi poteri per
identificare le spie che coltivate in casa vostra, in seno alla
Amministrazione Federale. Per contro, Signora Ministro della Giustizia, il
Tribunale di Schlosswill, Berna, che avrebbe dovuto giudicare l'indegno e
sopra ricordato, Benedetto Toscanelli, di professione spia dei Servizi
Segreti Militari italiani accreditato in Svizzera, è dalla stessa
Svizzera protetto al punto che la vostra magistratura ed i vostri
tribunali, hanno falsificato e fatto scomparire ogni documento giudiziario
che lo accusava ed accusa di delitti gravissimi. Queste "menzogne di Stato"
riconducibili alla "ragion di Stato" per cui la Svizzera giustifica ogni
suo immorale, illegale ed incivile comportamento per coprire ogni inumano
atto, coprendolo con il "segreto di Stato" non fa onore ad un paese che si
vanta di possedere tante qualità prestigiose che in realtà non
possiede e non ha mai posseduto, continuando a porsi e proporsi come
"lanzichenecco" a chiunque lo paghi meglio, come storicamente è sempre
stato nella vostra cultura. In documenti precedenti vi avvertii che si
sarebbe abbattuta sulla Svizzera una prima battaglia contro il segreto
bancario e contro la corruzione che ne consegue, come il movimento
d'ingentissimi fondi finanziarii destinati ad azioni illecite (droga et
similia) e di terrorismo. Stupidamente, come è abitudine degli
arroganti, mi avete ignorato. Altri, in altre circostanze ed altre
situazioni , hanno ignorato le mie parola, classificandomi un "esaltato".
Non riescono ancora a credere ai loro occhi per quel che è loro
accaduto ed accade. La Germania ed altri paesi, molto timidamente si
stannno muovendo, come previsto e come pianificato. Il pericolo che la
Svizzera riveli, subdolamente ed indirettamente, il nome di tantissimi
europei dai nomi altisonanti e prestigiosi quali "clienti delle Banche
svizzere", provocherebbe una vera e propria sollevazione sociale in Europa.
Cio', evidentemente, mette il "freno" a queste iniziative di "annientamento
delle vostre illecite e pericolose attività di tacito supporto al
terrorismo ed alla criminalità internazionale". Dovreste, Signora
Ministro della Giustizia (?) della Confederazione Elvetica, mettere in
conto che l'aristocrazia militare prussiano-tedesca ed il mondo ancora
molto vivace del Terzo Reich, sempre presente, "Odessa imperat", non ha mai
dimenticato il tradimento della Confederazione Elvetica durante la seconda
guerra mondiale, quando collaborando con il Nazismo questa (la Svizzera
lanzichenecca) informava discretamente (alla fine del conflitto)
l'Inghilterra e gli USA dei punti deboli della Germania e dei suoi alleati,
facilitandone la disfatta. Il tradimento della Svizzera a favore degli
alleati, le faceva risparmiare le "punizioni/sanzioni" degli USA e degli
Alleati che si sarebbero e si sono attivate contro i collaborazionisti del
III Reich. Ma presto o tardi i conti arrivano e quando il tempo è
giunto, nessuna parola servirà piu'. Ne avrete le necessarie prove a
momento venuto. Non chiedo di essere creduto sulla parola, Signora Eveline
Widmer - Schlumpf , vista la presunzione e la indecenza delle vostre
azioni. Come per il resto, avrete modo di verificare. Il Tribunale Federale
di Losanna, che da anni detiene il mio dossier e le prove documentali della
mia condizione di primo "rifugiato politico italiano" a partire dalla fine
della Seconda Guerra mondiale, ha avuto l'ordine "politico" del suo ufficio
di nulla dire e nulla fare nei confronti dei miei diritti e del mio
"status" internazionale. Ma non si diceva che la "giustizia e la
Magistratura" sono autonome dal potere politico ?? Non si racconta nel
mondo che siete il popolo piu' onesto e che a voi ci si deve rivolgere per
far rispettare i Diritti Umani ? L'Irak fu qualificato un "paese infame"
per la sua collaborazione con il terrorismo internazionale. Oggi il
Pentagono, dopo ben 5 anni di studi ed indagini, rende pubblici dei suoi
dossier segreti : l'Irak non aveva nulla a che vedere con "al-qaida", cosi'
come io non ho nulla a che vedere con il sudiciume nel quale tentate di
trascinarmi, anche attraverso la vostra corrotta magistratura. Eppure, mi
avete interrogato sotto droga, avete tentato di farmi accusare di non so
piu' quanti delitti, avete cercato di farmi uccidere costruendo dei finti
incidenti ospedalieri (medici complici) e avete tentato di sottopormi a
pericolose "coronarografie" per inventate quanto inesistenti malattie
cardiache, per potermi mettere fuori causa (eliminare fisicamente)
giustificando il vostro omicidio come "incidente medico-ospedaliero". Il Dr
Sergio Fadda, di Losanna, mi aveva bene avvertito che la Polizia e lo Stato
Federale Svizzero esigono continui e dettagliati rapporti sui rifugiati, da
parte del corpo medico, dei farmacisti e di chiunque altro abbia
pubblicamente con essi contatto. Questa è la vostra realta, questa
è la realtà delle vostre ONG (Organizzazioni Non Governamentali)
e delle vostre "Istituzioni Umanitarie", questo è il vostro modo di
agire attraverso Google (vostri censori e grandissimi cornuti) cosi' come
attraverso ogni altro strumento di comunicazione, compresi i piccioni
viaggiatori che avete abbattuto. Tutto serve al suo "illustre paese di
montagna" per spiare, manipolare e per occultare le vostre trame e
tradimenti nei miei confronti, nei confronti dei clienti delle vostre
banche e nei confronti di ogni altra nazioni od ogni altro essere umano che
abita questo pianeta, voi esclusi, in quanto "benefattori della
umanità" ! Guardi, lei è si un Ministro ma è anche una mamma
ed è alla mamma che mi rivolgo : mi lasci tranquillo e mi restituisca
quel che mi appartiene. Pensi ai suoi figli, intendendo il suo popolo, i
quali non meritano che vengano guardati con sospetto e con disgusto.
Esattamente quel che i vostri "agenti" tentano di compiere nei miei
confronti e nei confronti della mia famiglia. Lei si tenga i Carabinieri,
le loro strategie della tensione, le loro stragi della Stazione di Bologna,
i loro finti caduti di Nassirja che loro stessi hanno ucciso per "creare"
la finzione dell'eroismo e la fedeltà agli USA delle Forze Armate
italiane e si tenga anche le sue banche, le sue assicurazioni ed i loro
fondi neri. Lei si tenga i suoi (della Svizzera) ricatti di rivelare i nomi
di "prestigiosi, eminenti e corrotti europei" e mi restituisca la mia
libertà ed il mio diritto di raggiungere negli USA quanti hanno
contribuito, con me, alla ricerca di un mondo migliore, senza dittature e
senza guerre ma anche senza infami tradimenti come quelli che appartengono
alla "sua" linda e variopinta Svizzera. Grazie per l'attenzione e mi
permetta ricordarLe che la Costituzione della Confederazione Elvetica, alla
quale collaboro' il grande Carlo Cattaneo (italiano) nel suo articolo 17
concede il diritto alla libertà di parola.
Prof. Alessandro Vanno de' Vanni
Ginevra
Pubblicato da vannodevanni a 08:34
jeudi 30 juillet 2009
BAMBINI RAPITI AI GENITORI
Fonte: http://mialma732.blogspot.com/2009/07/bambini-rapiti-ai-genitori.html
Ginevra, il 22 marzo 2008
AL PRESIDENTE DEL TRIBUNALE DEI MINORI DI ROMA, ITALIA.
AL SIGNOR PROCURATORE GENERALE DELLA SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE, ROMA
ITALIA.
ALLA TOTALITA’ DEI MEMBRI DELLA COMMISSIONE GIUSTIZIA DEL PARLAMENTO
DELLA REPUBBLICA, ROMA ITALIA. AL SIGNOR PRESIDENTE DELLA CORTE EUROPEA DEI
DIRITTI DELL’UOMO DI STRASBURGO, FRANCIA. ALLA FONDAZIONE SVIZZERA DI
SERVIZIO SOCIALE INTERNAZIONALE DI GINEVRA ATTO DI RICORSO INDIRETTO A
FRONTE DEL DECRETO N.7396/07 DEL 13.12.2007 EMESSO DAL TRIBUNALE DEI MINORI
DI ROMA, ITALIA E RICHIESTA AGLI ALTI RAPPRESENTANTI DELLE ISTITUZIONI
NOMINATE DI VOLER PRENDERE ATTO SPECIFICO DEL PRESENTE DOCUMENTO/ATTO
DEFINITO DALLA STESSA SCRIVENTE QUALE « INDIRETTO » NON ESSENDO
IL DESTINATARIO DI DETTO DECRETO GIUDIZIALE NELLA CONDIZIONE GIURIDICA DI
POTERSI DIRETTAMENTE OPPORRE ALLO STESSO.
Atto di denuncia dei nominati in complicità per stragi ed omicidi.
Io sottoscritta Manuela Birgit Vanno de’ Vanni di Roccabianca nata
Dahm, a Berlino RFT il 20 maggio 1943, cittadina degli Stati Uniti
d’America e della Confederazione Elvetica, residente in Svizzera,
nella città di Ginevra, in Avenue de Bel-Air 47a, 1225
Chêne-Bourg, nella mia qualità di PROCURATRICE GENERALE ET ALTER
EGO del prof. Alessandro Vanno, mio marito, nato a Roma il 17 dicembre
1941, residente presso la mia abitazione all’indirizzo sopra
ricordato, a suo nome e conto e nella sua qualità di “rifugiato
politico italiano” sotto la protezione delle Nazioni Unite e
dell’Alto Commissariato per i Rifugiati di Ginevra, secondo quanto
previsto dal Diritto Internazionale e nazionale elvetico e riconosciuto, il
nominato Alessandro Vanno, come rifugiato dopo un attento controllo dei
documenti e delle prove dallo stesso Alessandro Vanno depositate presso le
sedi delle Autorità Internazionali e da queste vagliate e convalidate
ed essendo allo stesso Alessandro Vanno vietato per legge, ogni e qualsiasi
rapporto diretto con le autorità del proprio paese, nella mia
qualità di Procuratore Generale del prof. Alessandro Vanno, giusta
Procura rilasciata dallo Studio Notarile Dr Karim Messali in data 17 aprile
2002 regolarmente convalidata dalle autorità svizzere in data 18
aprile 2002 al Repertorio numero 4015, mi pregio presentare ricorso a suo
nome ed in sua vece avverso il ricordato decreto di cui l’oggetto,
che verrà da me depositato per il tramite del Signor Console Generale
d’Italia a Ginevra, in assenza di un “rappresentante e
difensore tecnico-giuridico” che sia in grado di assistere e
proteggere i diritti del ricorrente Alessandro Vanno e della propria figlia
minore Laetitia Theodora, non essendo io Procuratore in grado di
comprendere la complessità delle leggi federali e cantonali svizzere
in rapporto al Diritto Internazionale dominante nel caso in esame. Il prof.
Alessandro Vanno, nella sua qualità di padre della giovane adolescente
Laetitia Theodora Vanno, nata a Roma il 27 novembre 1994, per mio tramite
dichiara sotto la propria responsabilità civile e penale che gli atti
e relative dichiarazioni di cui il decreto del Tribunale dei Minori, a
firma congiunta di : Simonetta Matone, procuratore della Repubblica (?)
Roberto Iannello presidente relatore
Alessandro Sorge giudice
Ermanno Tarsitani giudice onorario
Marisa Fragasso giudice onorario
sono assolutamente, volutamente e premeditatamente falsi e nulla hanno a
che vedere con la realtà oggettiva e documentalmente dimostrabile del
rapporto esistente tra il genitore Alessandro Vanno e la propria figlia
Laetitia Theodora. Infatti ed in sintesi, i rappresentanti del Tribunale
dei Minori di Roma dichiarano, asseriscono e sottoscrivono l’
«ordinanza» in oggetto, ignorando le Convenzioni Internazionali
per la tutela dei bambini e dei minori in generale, le numerose sentenze di
ferma condanna emesse dalla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo di
Strasburgo contro i Tribunali per i Minori e la recente legge n. 54/2006
modificativa dell’articolo 150 e seguenti del Codice Civile e senza
tenere conto, detto Tribunale dei Minori di Roma :
A - che il genitore Alessandro Vanno, per i sopranominati procuratori e
giudici, risulta essere “irreperibile”, mentre l’atto di
cui l’oggetto gli viene regolarmente notificato a Ginevra in data 29
febbraio 2008 per il tramite del Consolato Generale d’Italia ed
è, quindi, evidente la sua reperibilità, cosi’ come lo
stesso prof. A.Vanno si è sempre reso reperibile in passato,
nell’interesse primario della propria figlia minore nonostante tale
« reperibilità » lo ponesse in serio e grave pericolo di
vita ;
B - che il Consolato Generale di Ginevra ha sempre avuto contatti con il
genitore Alessandro Vanno ;
C - che il Consolato Generale d’Italia, « motu proprio »,
nel mese di ottobre del 2007 ha inviato ai Servizi Centrali
d’Anagrafe del Comune di Roma il certificato di matrimonio tra la
scrivente Procuratrice ed il prof. Alessandro Vanno, che lo stesso
Consolato Generale di Ginevra aveva richiesto, mesi prima, ai Servizi di
Anagrafe della Città di Ginevra-Carouge, evidenziando il Consolato
italiano, la residenza obbligatoria in conseguenza del suo « status
internazionale di rifugiato» in Svizzera ;
D - che Simonetta Matone ( ?), Procuratore della Repubblica presso il
Tribunale dei Minori di Roma, alcuni mesi prima di riunire in Camera di
Consiglio i magistrati che hanno emesso il decreto di cui l’oggetto,
aveva tentato di agire ai danni del prof. Alessandro Vanno accusandolo di
gravissimi reati penali compiuti in Svizzera ( minacce di morte ai danni di
alcuni bambini!), chiedendo ed ottenendo addirittura l’intervento
dell’Interpol al fine di poter ignorare gli obblighi di legge
ricadenti sulla stessa ed il suo dovere di dover avvertire in Italia il
Ministero di Grazia e Giustizia (atti relativi a disposizione presso il
Signor Procuratore Generale di Ginevra e presso la stessa Procuratrice del
prof.A.Vanno). L’estensore degli atti di questa falsa denuncia ai
danni del prof.Vanno fu tale Benedetto Toscanelli, abitante a Worb, nel
Cantone di Berna, di professione spia dei Servizi Segreti Militari
italiani, informatore delle autorità svizzere e malauguratamente,
fratellastro della giovane Laetitia Theodora e figlio maggiore di Carla
Scena, madre della bambina e ricorrente avanti il Tribunale dei Minori di
Roma emettrice del decreto in oggetto;
E - che le autorità svizzere, ai piu’ alti livelli, hanno
indagato sulla veridicità delle accuse mosse ai danni del
prof.Alessandro Vanno, dimostrandone l’infondatezza e la volontaria
falsità e rinviando a giudizio penale presso il Tribuanle di
Schlosswil-Berna, lo stesso Benedetto Toscanelli per calunnia aggravata ,
minacce ed altro ai danni del prof. Alessandro Vanno;
F - che la rappresentante dello Stato italiano, Simonetta Matone( ?) è
sempre stata informata degli eventi che essa stessa aveva promosso a
livello italiano ed internazionale, con la collaborazione della ricordata
Carla Scena e del figlio Benedetto Toscanelli e che conosceva
documentalmente dove e come reperire il genitore Alessandro Vanno, prima e
dopo la pronuncia del decreto di « decadenza della patria potestà
» la cui concausa era ed è la sua « inventata
irreperibilità » riferita nel detto decreto ;
G - che in qualsiasi momento il Tribunale dei Minori di Roma o chi per
esso, avrebbe potuto connettersi con dei « motori di ricerca » su
Internet dove, ad esempio su Google, semplicemente digitando il nome di
Alessandro Vanno o vannodevanni o simili, avrebbe potuto leggere gli
accorati messaggi che il prof.Alessandro Vanno da anni indirizza alla
prorpia figlia, unendovi il proprio indirizzo e ogni altra indicazione
affinché la giovane adolescente fosse stata in grado di identificare
il padre.
Da tutto quanto sopra sinteticamente ricordato e documentato, il Tribunale
per i Minori di Roma ed i suoi rappresentanti, firmatari del decreto in
oggetto, mentono non già per incapacità professionale, o per
imbecillità manifesta, piuttosto che per superficialità ed
indifferenza al male che il loro decreto ha generato nei confronti del
genitore Alessandro Vanno e della propria figlia adolescente Laetitia
Theodora ma semplicemente perché la loro vera intenzione e la
spiegazione del loro pluriennale accanimento persecutorio ai danni del
prof.Alessandro Vanno (del Tribunale e dei suoi corrotti magistrati) è
la loro criminale volontà di occultare le pesanti responsabilità
dell’Arma dei Carabinieri e di « Alte Autorità dello Stato
italiano » per aver studiato, pianificato ed eseguito e/o fatto
eseguire numerose stragi dette di « Stato » quali quella della
Stazione di Bologna e negli ultimi tempi, in accordi con il Presidente del
Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, fatto eseguire l’omicidio
premeditato dei poveri e nobili soldati italiani caduti a Nassirija, in
Irak, per far apparire agli occhi del mondo il « sacrificio » del
popolo italiano alla causa antiterrorista e di obbedienza agli USA.
In altra parte del « suo decreto », il Tribunale dei Minori
attesta che la figlia del prof.Vanno Laetitia, da lungo tempo non ha
rapporti con il proprio padre. Cio’ è vero per la semplice
ragione che la madre ha sempre impedito i rapporti tra le parti in causa,
vietando le conversazioni telefoniche sino a giungere alla aberrazione che
il numero telefonico « riservato » 06-5681879 intestato a Carla
Scena, è stato probabilmente bloccato, poiché oramai da anni non
da alcun segnale se chiamato dalla Svizzera. La detta Carla Scena,
ascoltata con tanto sospetto interesse dal procuratore della repubblica
Simonetta Matone e dal Tribunale dei Minori, non dice che la stessa ha
sempre impedito ogni contatto tra padre e figlia, sin dalla sua nascita.
Sarebbe sufficiente interrogare i medici, le ostetriche e le infermiere e
gl’infermieri presenti in sala parto la notte del 27 novembre 1994,
quando il padre prese per primo e per unico tra le sue braccia la figlia,
rifiutata dalla madre, sin dal momento del suo concepimento. Nei primi
giorni di settembre 1993, presso il Consolato d’Italia di Nice-Cote
d’Azur in Francia, la ricordata e « nobile madre » voleva
abortire di una prima gestazione e per impedire questo infanticidio fu
stabilito tra il prof. Alessandro Vanno e la futura madre Carla Scena, un
contratto notarile avanti il Signor Console d’Italia in Francia, con
il quale si stabiliva un ingente premio in danaro alla stessa Scena se
avesse portato a termine la gestazione, rinunciando all’aborto.
Apparentemente il feto da cui si origino’ il contratto fu espulso per
cause naturali (autoaborto) ma detto contratto rimase in essere per la
successiva gestazione che avrebbe dato la luce la figlia amatissima del
prof. A. Vanno. Il danaro versato è rintracciabile nei conti correnti
della stessa Scena e della sua famiglia, in Subiaco di Roma e che
consenti’ agli stessi di portare a termine la costruzione di una
sontuosa villa a piu’ piani ed a piu’ appartamenti oggi
utilizzata dalla Scena e dai figli Toscanelli. Dovrebbe valere il principio
della età del prof. A.Vanno, circa 70 anni, per comprendere che il
Tribunale dei Minori d Roma ne vuole la morte ma anche impedirgli di
consegnare alla propria figlia i propri beni. I comportamenti di Carla
Scena, a detta del prof.Alessandro Vanno, evidenziano una malattia mentale
grave che tante sofferenze provocano nella innocente giovane adolescente
Laetitia Theodora Vanno, raggiungendo il loro apice nel 2005, il 29
dicembre. Alle ore 16.30 circa, detta signora telefono’ alla
scrivente Procuratrice Generale sul suo telefono cellulare personale,
dimostrando quindi di sapere sempre e comunque come ed in che modo
comunicare con il padre di Laetitia, avvertendo che si trovava in Svizzera
e stava viaggiando su di un treno nelle prossimità di Friburgo con la
figlia Laetitia Theodora e che avrebbe raggiunto l’aereoporto
internazionale di Ginevra verso le ore 17,30 per poi prendere un volo
diretto a Roma. La Scena, per il tramite della scrivente, invitava il prof.
Vanno ad incontrare « in aereoporto » la propria figlia che non
vedeva da ben circa 6 anni, incontro fortemente voluto anche da Laetitia !
L’incontro avvenne casualmente, poiché la Scena aveva rifiutato
d’indicare un luogo ed una ora precisa, ad esempio il « desk
» Alitalia. Il commovente incontro tra padre e figlia avvenne anche
alla presenza della figlia maggiore della Carla Scena : Francesca
Toscanelli e della scrivente e Procuratrice. La durata di tale incontro fu
di appena 20 minuti, quando avrebbe potuto durare molto piu’ a lungo,
se vi fosse stata una civile ed umana volontà da parte della Scena. Il
prof. Vanno, negli anni, aveva ripetutamente scritto alla Scena anche a
nome della stessa scrivente Procuratrice Generale e moglie del prof.Vanno
(con lettere raccomandate) che detta signora, unitamente alla piccola
Laetitia Theodora e a chiunque altro fosse alla Scena gradito o che potesse
rassicurarla, potevano raggiungere la Svizzera, ovunque le fosse gradito,
spesata di ogni bisogno come il viaggio, l’hotel, il ristorante e che
a nome della piccola Laetitia Theodora avrebbe ricevuto una carta di
credito di mille euro da spendersi per i bisogni della bambina. La Carla
Scena, madre definita « esemplare » dai giudici del Tribunale dei
Minori, ha sempre rifiutato le varie offerte e sue varianti, ignorando le
proprie responsabilità genitoriali e generando malessere nella figlia.
Il prof. Alessandro Vanno, in considerazione del proprio status giuridico
internazionale, assolveva ai propri doveri di padre, spedendo delle somme
alla Scena ma sopratutto spedendo a sua figlia una rilevante quantità
di beni a lei indispensabili come abiti, scarpe, biancheria intima,
soprabiti, camicie, oggetti per la scuola e lo studio, un computer PC
completo di ogni dettaglio, stampante e scanner compresi, come anche una
serie di lettori DVD, CD, televisori portatili, apparecchi elettronici,
medicinali omeopatici e biologici estratti da piante, (preferiti dalla
Scena), ivi compresi olii curativi per la pelle, carissimi, per uso
personale della stessa Carla Scena, come riferito dalla figlia Laetitia.
Sovente la Scena respingeva i pacchi al mittente e per lo piu’ essi
« scomparivano » nel viaggio di ritorno e la Scena rifiutava di
dichiarare alle Poste italiane la perdita del pacco, il cui valore doganale
e relativo contenuto era sempre denunciato alle poste e dogane svizzere.
Quando non vi era la integrale « perdita » dei pacchi e quando
essi giungevano restituiti al mittente, risultavano essere stati aperti ed
il loro contenuto andato parzialmente « perduto/rubato ». Il
prof. Vanno subiva dei danni considerevoli a causa di questi comportamenti
inesplicabili della Scena, danni economici ma sopratutto d’immagine
nei confronti della propria figlia, la quale in circostanze diverse e
successive dichiarava al padre di non aver mai ricevuto gli oggetti a lei
spediti, in particolare i piu’ prestigiosi o cari. Forse la Signora
Carla Scena li regalava o li vendeva sottocosto ? Quest’ultima
ipotesi sembra la piu’ plausibile, a dire dei colleghi della Carla
Scena presso il suo luogo di lavoro al reparto Dialisi dell’Ospedale
G.B.Grassi di Ostia Lido, Roma. L’Ufficio Postale Unico di Ostia Lido
a Roma, potrà fornire di ogni documento, se richiesto e se la
giustizia vorrà responsabilmente attivarsi. Il prof. Alessandro Vanno,
per tentare di superare le difficoltà con la signora Carla Scena, fu
obbligato ad inviare i beni destinati a sua figlia Laetitia allo stesso
Tribunale dei Minori di Roma, alla Polizia di Stato a Roma ed Ostia in
particolare, all’Avvocato Piero Piccinini del foro di Roma, alla
direzione Didattica di Ostia, alla scuola presumibilmente frequentata dalla
figlia, a varie Parrocchie Catoliche di Ostia e per ultimo agli stessi
Servizi Sociali del Comune di Roma e della XIII Ripartizione. Le
autorità pubbliche, sovente, hanno rispedito al mittente i pacchi
ricevuti a nome del responsabile del Servizio al quale erano destinati. Ad
esempio : direttore dei Servizi Sociali piu’ relativo indirizzo ;
Commissario della Polizia di Stato di Ostia e relativo indirizzo. La
Polizia di Stato è giunta al punto di rubare un magnifico orologio
acquistato (fattura a disposizione) per essere inviato a Laetitia Theodora
in occasione della sua prima Comunione, rifiutando la stessa Polizia di
dichiarare il peso del collo ricevuto, per determinarne la realtà dei
contenuti, registrati in partenza dalle Poste Elvetiche e indispensabili
per la copertura assicurativa del dono spedito. Per interposta persona il
prof. Alessandro Vanno è venuto a conoscenza che non solo sua figlia
Laetitia Theodora è maltrattata dalla madre ma che la bambina ha
espresso la propria volontà, comunicata anche a degli estranei ovvero
compagni di scuola e loro parenti, di voler andare a vivere con il proprio
padre e di voler attivare l’opzione di questo suo diritto al
compimento del proprio 14° anno di età. L’odierno atto del
Tribunale dei Minori di Roma e dei suoi rappresentanti, previene la
volontà della minore non avendo ella ancora compiuto il suo 14°
anno (27 novembre 2008) ma questo « atto preventivo » nasconde la
evidente volonta persecutoria del Tribunale nei confronti di un cittadino
italiano la cui unica e vera colpa è di aver creduto che
l’Italia è un paese civile, ove vige lo « stato di diritto
» e dove le autorità costituite svolgono una opera
d’interesse generale a tutela della sicurezza, del benessere e della
protezione dei proprii cittadini. Il caso in essere e la vicenda vissuta
dal prof. Alessandro Vanno dimostrano che cosi’ non è,
purtuttavia il destinatario del decreto in oggetto, osa sperare che
nell’interesse della nazione sia fatta luce sul comportamento degli
appartenenti il Tribunale dei Minori di Roma e se e quanta parte costoro
hanno, quali complici diretti, di coloro che il prof. Alessandro Vanno ha
chiamato in causa ed accusato di essere gli strateghi, i mandanti ed in
parte gli esecutori di attentati, stragi e d’innumerevoli morti che
la stampa internazionale definisce eufemisticamente « misteri d’
Italia » e che ha costretto la Polizia di Stato a compiere mirabolanti
e segretissime azioni per poter portare a compimento l’arresto di
pericolosissimi criminali internazionali, notoriamente protetti
dall’Arma dei Carabinieri e dai Servizi Segreti Militari e Civili
italiani. Il prof. Alessandro Vanno, contestualmente alla presente
opposizione chiede che sia nominato un difensore d’Ufficio in Italia
a tutela dei diritti della propria figlia, nella ipotesi che gli organismi
internazionali chiamati a difesa dei suoi diritti e dei diritti di Laetitia
Theodora, sua figlia, nulla possano, rivelandosi essere il decreto del
Tribunale dei Minori di Roma, un artificio giuridico per « attuare la
ragion di Stato » e per occultare i « Misteri d’Italia
» che tali non sono se non per quella magistratura corrotta che agisce
a loro protezione e che, ci si augura nel caso in esame, essa sia messa a
tacere ed eliminata definitivamente. Al Signor Presidente Jean-Paul Costa,
della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo, il prof.
Alessandro Vanno chiede di voler accettare il presente atto, quale denuncia
preventiva di abusi ed illegalità traumatizzanti commesse ai danni di
una minore indifesa in nome di una legittimità giuridica che
l’Italia, notoriamente, non possiede a protezione dei minori e dalla
stessa Corte di Strasburgo denunciata da decenni, reiterando la richiesta a
che la Corte dei Diritti dell’Uomo accetti dei ricorsi da parte di
quanti non hanno la possibilità economica, come l’opposante al
decreto, di compiere per anni e decenni dei ricorsi giurisdizionali viziati
ed impediti dalla ricordata « ragion di Stato » oltre che da una
impossibilità economica. Sin d’ora, il prof. Alessandro Vanno
dichiara di volersi costituire parte civile anche a nome della figlia
minore, qualora si dovesse agire penalmente nei confronti di scellerati e
corrotti complici, diretti ed indiretti, di illegalità e di gratuite
quanto barbare uccisioni d’innocenti, i cui nomi potranno essere
semplicemente rilevati dal presente atto, vigendo in Italia la
obbligatorietà dell’azione penale e della eguaglianza di tutti i
cittadini avanti la legge. Il prof. Alessandro Vanno, è disposto ad
accettare degl’interrogatori in Svizzera, in ambiente garantito
sicuro, negando sin d’ora ogni sua disponibilità a rientrare in
Italia, temendo giustamente per la propria vita e per eventuali vendette
trasversali, attuate dallo stesso Stato italiano e dai suoi « Alti
Rappresentanti Militari » quali esecutori. Per ultimo,
l’allegata dichiarazione della Neurologa e psicologa, Dottoressa
Nicoletta Aapro, di notoria serietà e capacità professionale, la
quale descrive e dichiara sotto la propria responsabilità che il
trattamento disumano inflitto al prof. Alessandro Vanno da parte dei
giudici minorili ha causato allo stesso importanti danni psicosomatici a
causa dei quali è sotto cura. Per tutto quanto sopra detto, la
scrivente e Procuratrice Generale si pone a disposizione per la consegna di
ogni altro eventuale documento.
In fede Manuela Birgit Vanno
In allegato : 1 – Copia Decreto Tribunale dei Minori di Roma
2 – Copia Documento Consolato Generale d’Italia con rifiuto
della Svizzera di dichiarare la mia presenza il 18.04.2001
3 – Ministero dell’Istruzione. Rifiuto di accettare i miei
pacchi, respinti al mittente, con minacce di azioni giudiziarie
4 – Dichiarazione della Neurologa, Psichiatra e Psicologa Dr Aapro di
Ginevra sui danni provocati dal Tribunale dei Minori
5 – Copia Corriere della Sera che pone in evidenza la parità tra
figli naturali e legali. Idem c.s. articolo che pone in evidenza le
sofferenze inflitte dai Tribunali dei Minori ed i suicidi/omicidi che ne
conseguono
Ginevra, 22 marzo 2008
Pubblicato da vannodevanni a 09:16
22 commenti:
9 février 2010 16:26
*****
samedi 18 août 2007
LETTERE A MIA MADRE
LA VILTA' DEGLI UMANI, IL CUI MASSIMO CORAGGIO è VIVERE DI PAURE, NON
LO SI NEUTRALIZZA NEPPURE AVANTI LA MORTE
Alessandro Vanno de’ Vanni
Ginevra, 15 agosto 2007
Festa della Madonna che qui non festeggiano, poiché anche qui
“protestano”.
Mia cara mamma
,
ti scrivo dopo aver ricevuto la tua seconda telefonata di questo pomeriggio
e per cercare di chiarirti alcuni aspetti del tuo comportamento e della
inattuabilità delle tue pretese ed esigenze.
Dopo ben 15 anni di silenzio nei miei confronti, quasi non fossi mai nato,
oggi per telefono e dopo avermi incontrato ed essere stata mia ospite per
circa due settimane a Ginevra mi hai detto, cito le tue parole,
“sento il bisogno di vivere accanto a te in Svizzera”.
In piu’ circostanze ti ho ricordato che la mia posizione giuridica,
umana e sociale in Svizzera è quella del “rifugiato
politico”, poiché la nostra “bella Italia” mi vuole
esattamente morto ed in silenzio, non essendole stato possibile
(all’Italia ladrona) presentarmi alla società civile come un
volgare ladro e truffatore mitomane il cui fine (da parte mia) era quello
di gettare discredito sull’Italia e sulla democraticità e
trasparenza delle sue leggi e delle sue autorità istituzionali e di
governo (!).
La nostra “bella Italia” mente spudoratamente è tu
dovresti ben saperlo avendo viaggiato con me e piu’ volte, su aerei
speciali messi a mia disposizione dal Ministero della Difesa italiano ed
aver partecipato ad incontri e cene con alte personalità dello Stato e
del Vaticano.
Con cio’ voglio evidenziare alla tua attenzione che io non sono
né un volgare ladro, né mai lo sono stato, né un truffatore
mitomane. Cio’ che ho fatto, di bene e di male, non veniva da me ma
da altri, in quanto mio obbligo era di essere “ligio al
dovere”, ovvero agivo dietro ordini ricevuti.
Il mondo “professionale” al quale appartenevo, che mio padre
conosceva e sapeva da sempre, era ed è un mondo che taglia le teste a
chiunque si ribelli o tenti di abbandonare il campo. Mio figlio primogenito
era al centro dei miei pensieri, cosi’ come la madre e non ritenevo
giusto che essi, piuttosto che altri, pagassero un pesante tributo a causa
di mie possibili volontà di “abbandono protestatario” dei
miei “incarichi” in quanto non apprezzavo e non condividevo
quello che vivevo, quindi ho resistito sino alla fine e sin quando ho
potuto.
Tu che sei sempre stata una “patriota convinta” ed una
sostenitrice di Casa Savoia, piuttosto che dell’epopea garibaldina
dell’unità d’Italia, non hai “gradito” il mio
comportamento di chiara ed aperta denuncia nei confronti di quei grandi
figli di una puttana che si nascondevano ( e si nascondono ancor piu’
oggi ) dietro il perbenismo e la serietà formale delle istituzioni,
come l’Arma dei Carabinieri piuttosto che di altre
“prestigiose” istituzioni pubbliche e quindi, in piu’
circostanze, mi dicesti che non “volevi avere alcun rapporto con un
figlio traditore del suo paese” ed interrompesti, per tre lustri,
ogni rapporto con me.
Coloro che tu, come altri quasi 60 milioni di minchioni, difendevi e
stimavi come dei “perfetti cittadini rispettosi delle leggi”,
nella realtà vera erano e sono i mandanti di tensioni, stragi,
ammazzamenti, carneficine, tradimenti ed altra merda simile. Solo per
ricordartelo : i carabinieri sono stati coloro che hanno organizzato e
messo in atto la strage della Stazione di Bologna ma anche altri
ammazzamenti di vasta portata e sono quelli che hanno fatto uccidere e
ferire a Nassirja in Irak dei nostri militari, per poter dimostrare alla
comunità internazionale che “anche l’Italia pagava il suo
sacrificio di vite umane in nome della libertà del mondo
intero”.
Durante la strage dei soldati italiani in Irak, l’attacco fu
“casualmente filmato” e dalle registrazioni sonore si
rivelo’ la presenza di gente che parlava ed impartiva ordini in
italiano, a favore degli attaccanti che ammazzavano i nostri poveri
soldati. La presenza delle telecamere durante l’attacco era stata
bene organizzata e le prove videosonore dovevano dimostrare, attraverso la
morte dei nostri uomini, la “lealtà” dell’Italia
alla causa occidentale, mentendo ancora poiché è nota al mondo
intero il “legame interessato” che il nostro disgraziato paese
ha con il mondo islamico del petrolio e dei suoi dollari. Basta ricordare
Craxi, Capo del Governo, che blocca l’aereoporto militare di
Sigonella alle forze USA.
Quale era e quale è il fine di questi ammazzamenti ? Dare potere
all’Arma dei Carabinieri ed ai suoi sostenitori e complici, per
diventare la 4° Armata dello Stato, dopo Esercito, Marina ed
Aereonautica ma sopratutto per avere il controllo assoluto del paese, delle
sue istituzioni e delle sue strutture. Infatti, l’Arma, attraverso la
sua capillare presenza sul territorio nazionale, controlla e scheda
illegalmente tutti i cittadini. Tutti in assoluto, nessuno escluso. Da
cio’ ne consegue che abbiamo un “governo occulto” di
carattere militare, non “democratico”.
Con quale vantaggio ? Mettere i propri uomini, simpatizzanti e complici, in
posizioni chiave e di rilievo ad ogni livello della società italiana,
concedendo a questi “eletti” maggiore prestigio di quel che
meritano, maggiori guadagni e maggiori concessioni e “favori
speciali”. Non è importante se sono degl’incapaci con
danno di tutti !
Magari anche Maurizio e Luca, tuo figlio e tuo nipote, che tanti amici
hanno tra i “carabinieri” hanno potuto ottenere il vantaggio di
essere “collezionisti di armi da fuoco” e possono girare armati
grazie a favori “ricevuti e dati all’Arma Benemerita”. In
cambio cosa essi danno ai carabinieri ? Prestano le loro armi per le
esecuzioni ??
Ad esempio tu, come molti altri, non sai che se si deve costruire una
strada, un ponte od un tunnel, ci deve essere il benestare del Ministero
della Difesa, giustamente, poiché quel manufatto di pubblico interesse
potrebbe essere utilizzato in caso di conflitto armato e/o di guerra.
Stranamente, pero’, eguali informazioni non sono concesse alla
Protezione Civile, per poter salvare vite umane, beni e quant’altro
di cittadini italiani, improvvisamente investiti da un terremoto, da una
alluvione o da altre calamità piu’ o meno naturali, come il
colera.
Per contro, tu non sai che per promuovere un qualsiasi “pubblico
ufficiale” ad esempio il direttore di un qualsiasi ufficio delle
tasse, della posta, di un ospedale o di un posto di Polizia di Stato,
interviene sempre la “benemerita arma dei carabinieri” la quale
indica chi deve ricoprire quel incarico. Naturalmente il tutto è
compiuto con estrema discrezione e prudenza.
Tu ti chiederai :che gliene frega all’Arma di favorire questo o quel
suo ex militare o simpatizzante ? La risposta è che quel soggetto
sarà sempre e comunque al servizio dell’Arma e del suo centro
d’Informazioni Segrete. Il principio al quale
“obbediscono” è “l’informazione è
potere”.
Quando, come nel caso dell’Italia, l’informazione è
“monobinaria” o monodirezionale, allora si verifica la
condizione di “dittatura strisciante e silente” e Silvio
Berlusconi ne è uno degli esempi.
Negli Stati Uniti, dove l’informazione è generalmente a doppio
senso, i cittadini sono informati di quel che accade, quasi nulla è a
loro nascosto e l’informazione pubblica puo’ far precipitare
nella polvere un Presidente, come accadde a Nixon per il Watergate. Gli USA
sono un caso pressocché unico nel mondo, assieme all’Inghilterra
ed al Canada.
In Italia l’informazione segue canali “preferenziali ed
interessati” ed i giornalisti sono dei merdosi corrotti e venduti, la
maggior parte dei quali al servizio di questo o quel potere, molto ben
pagati e molto ben protetti. Naturalmente ad esclusione di quei pochi o
pochissimi che difendono, come dei don Chisciote, le libertà di ognuno
ma facendolo con molta prudenza e molta distanza, per non finire morti
ammazzati come avvenne per Giovanni Falcone, Paolo Borsellino ed altre
innocenti vittime che credevano nel diritto, nelle libertà e nelle
responsabilità dei cittadini e dei suoi rappresentanti
democraticamente eletti. Ovviamente l’esempio non è calzante ma
appropriato.
Tu hai raggiunto, cara mamma, la rispettabile età di quasi 90 anni,
nonostante tu abbia dovuto subire, nel corso della vita, circa 25
interventi chirurgici di notevole gravità ed oggi tu viva senza uno
stomaco, senza un rene, con mezzo fegato. Recentemente hai superato alcuni
ictus ed ischemie celebrali che hanno lasciato le loro pesanti tracce, che
non riconosci e non vuoi ammettere, purtuttavia reali e menomanti,
obbligandoti ad una assistenza continua che, nella realtà, non ti
viene data e che ti fa sentire abbandonata dal mondo intero,
disumanizzandoti.
Tutto cio’ non ti ha pero’ tolto la volontà di continuare
a vivere ma sentendoti sola mi hai scelto, dopo anni di lontananza, di
accuse e sospetti tanto ingiusti quanto infondati, quale tuo figlio
preferito ma anche quale tuo tutore, accompagnatore ed assistente
spirituale. Almeno questa è la tua speranza.
Sono, sono sempre stato e saro’ sempre un figlio rispettoso dei
propri genitori ma non posso dare alcun seguito alle tue richieste
“interessate e contingenti” in quanto pur vivendo in Svizzera,
quale rifugiato, in realtà sono prigioniero, non posso andare da
nessuna parte, non posso ricevere chi voglio, non posso scrivere o ricevere
posta, non posso telefonare o fare qualunque altra normale funzione sociale
in quanto la “civile” (che civile non è) Svizzera mi ha
privato di ogni mio documento, lasciandomi senza una “identità
giuridica” ed impedendomi di avere i piu’ elementari diritti
che una nazione democratica, civile e rispettosa delle leggi internazionali
ha l’obbligo di concedere ad ogni essere umano. Come mai tanto
accanimento contro di me ? Chi lo sa ?
Magari posso tentare di darti una risposta dicendoti che la
“benemerita arma dei carabinieri” ha interesse a che cio’
avvenga affinché io sia “discreditato” e le mie parole ed
accuse non abbiano alcun peso nei loro confronti. Essi sono degli assassini
e sono complici in ogni sorta di ruberia e misfatto. Dai tempi del Regno
dei Savoia i vertici dei carabinieri sono “il potere” in Italia
ma oggi la maggior parte di loro s’interessa ai guadagni illeciti.
Per uso personale e per finanziare le loro “occulte
attività”. Qualche anno addietro, la Polizia di Stato che
sapeva, voleva eliminare i carabinieri dal mondo civile, lasciando loro
unicamente gl’incarichi militari. Non ci riuscirono.
Il danaro ed il potere assoluto (occulto e discreto) guida i vertici della
“benemerita” sin dai tempi fascisti della Repubblica di
Salo’ sino a giungere ai misteri di Toto’ Riina, di Capaci, di
Salvo Lima e dell’Irak di Nassirja. I Carabinieri di basso grado
nulla hanno od hanno avuto a che vedere con tale schifo, anche se a loro
compete scrivere le “note informative” sugl’italiani.
Come vedi la “lunga mano della criminalità italiana”
è forte e la Svizzera che vive e si arricchisce anche dei tanti soldi
sporchi del mondo (che non la riguardano), fa di tutto per collaborare e
non avere rogne con i militari italiani ed europei (non si sa mai visto che
l’Europa è guidata da neo nazisti ben mimetizzati e dei quali ti
risparmio le malefatte).
Tu non lo sai mia cara mamma, in quanto all’epoca ero ancora
considerato un figlio degenere, ma nel 1997, ancora in Italia, fui
costretto a fuggire a Vienna, in Austria, poiché i “bravi ed
infaticabili carabinieri” con la complicità di un “loro
magistrato del Tribunale dei Minori di Roma, tale Cherubini” avevano
emesso a mio nome un ordine di cattura e d’internamento in manicomio
con l’obbligo di essere sottoposto all’elettrochoc e di
conseguenza “suicidato”. Come tanti altri.
Perché mai un tale trattamento ? La signora Carla Scena, madre di mia
figlia Laetitia, allora di appena 2 anni, complice di ruberie e di truffe
nell’ospedale di Ostia nel quale lavorava e lavora, si rese
disponibile con la “benemerita” in cambio
dell’insabbiamento delle sue tante colpe e complicità,
assecondando ed informando i carabinieri di ogni mio minimo movimento,
consegnando loro tantissimi documenti che avevo nascosto e interrato, lei
complice, nella sua villa di Subiaco e tra questi documenti vi erano degli
atti consegnati al Procuratore Generale presso la Cassazione a Roma, tra il
1991 e 1995, nei quali avvertivo la magistratura che l’Arma era
venuta a conoscenza che degli arabo-mussulmani stavano preparando un
attacco a dei “grattacieli” con degli aerei. Da qui la mia
“follia”. Purtroppo per tutti, dopo abbiamo vissuto l’11
settembre 2001.
A quel tempo, per difendermi mi dovetti sottoporre volontariamente a dei
test psichiatrici, neuropsicologici, psicologici, e molto altro, presso
delle prestigiose Cliniche Universitarie d’Europa. Tali test
scientifici attestavano che, io ero e sono, una persona assolutamente
normale, equilibrata, con un alto senso dell’etica, dell’onore
e del rispetto dovuto ai miei simili ma anche dotata di un elevato senso di
responsabilità. Test che io inviai a mezzo mondo e che mi salvarono
provvisoriamente dal manicomio ma che nel 1999 mi obbligarono a fuggire
dalla nostra “bella Italia” per riparare in Svizzera,
ufficialmente nota quale patria dei rifugiati e dei perseguitati.
Come vedi, mamma, non possiamo proprio convivere poiché viviamo in
mondi troppo lontani e non è sufficiente la mia lealtà di figlio
per ospitarti in quanto in prigione, dove io vivo, non sono ammesse le
vecchie madri bisognose di cure e dove è già molto difficile
sopravvivere per me stesso.
Con cio’, non dimenticare che tu sei una persona invalida al 100%,
vivi in una bella casa dove non devi sostenere alcuna spesa, godi di una
congrua pensione, ti è stato accordato l’accompagno e percepisci
una somma ulteriore dallo Stato che deve servire a pagare colui o colei che
dovrebbe provvedere ai tuoi bisogni e ad assisterti.
Mi sembra straordinario quel che mi hai riferito riguardo ai due figli
rimasti accanto a te ed ai tuoi nipoti, in particolare Monica la tua
prediletta. Mi sembra incredibile che costoro ignorino i tuoi bisogni, ti
chiudano in casa con il tuo cane, t’impediscano di uscire o di
nutrirti ed arrivino all’estremo di malmenarti e ferirti e che tu
accusi di averti derubata di ogni tuo avere.
Mi sembra incredibile che il nostro stesso sangue si sia macchiato di tali
vergognose abiezioni impunemente. Ritengo, mamma, che se puoi utilizzare il
telefono per chiamare me a migliaia di kilometri di distanza, puoi anche
chiamare i servizi di assistenza della Polizia di Stato e mi dispiace che
Don Pier Paolo, parroco di Santa Teresa di Anzio, ignori le tue invocazioni
di aiuto. Chiedi aiuto ai tuoi vicini. Io non posso nulla, purtroppo, e mi
è vietato ritornare in Italia, vivo.
Non hai bisogno, mamma cara, di venire in Svizzera per sentirti protetta.
Chiedi aiuto ed assistenza a chi possa veramente prestarti soccorso.
E’ vero che in Italia gli anziani sono abbandonati e maltrattati ma
tu non desistere. Rimani dove sei e pensa alla tua serenità,
ricongiungendoti a Dio ed interessandoti con umiltà alla tua
condizione di essere umano fragile e mortale, pregando per la tua anima ma
anche per la mia e per chiunque altro sia ingiustamente perseguitato e
torturato su questa terra, nostro inferno .
Con affetto, non perdere mai la speranza e la fiducia e sii sempre degna di
te stessa.
Ad Angela Rubicondi,
Via di Valle Palomba, 13
00042 Anzio - Italia
47, Avenue de Bel-Air, 1225 Genève, Suisse
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